La nuova Italia del ct Luciano Spalletti è pronta alla sua prima uscita pubblica. A Skopje, capitale macedone, la Nazionale ricomincia il suo percorso della qualificazioni europee
Storicamente la nazionale azzurra è sempre ben rappresentata dai giocatori della Juventus, che storicamente ha fornito molti dei suoi calciatori alla causa. Qualcosa è cambiato, anche dopo il forfait di Chiesa.

Le selezioni azzurre hanno sempre fatto incetta di giocatori bianconeri, basti pensare alla gloriosa Nazionale del Mundial di Spagna ’82. Zoff tra i pali, Cabrini, Gentile e Scirea in difesa, Tardelli e il capocannoniere Rossi. In proporzione minore anche quella del 2006, con Del Piero, Buffon, Zambrotta, Cannavaro e Camoranesi. Senza contare la guida tecnica di Lippi, che ha legato le sue più grandi gesta nei club proprio alla Juventus. Nell’ultimo grande successo della Nazionale ad EURO2020, protagonisti assoluti Chiellini, Bonucci e Chiesa, a cui si aggiungeva il duttile Bernardeschi. Insomma, nei successi dell’Italia c’era spesso e volentieri una impronta forte a tinte bianconere.
Proprio il forfait di ieri di Federico Chiesa, ha però spostato l’ago di questa particolare bilancia. Nelle convocazioni di Spalletti, solo due i giocatori della ‘Vecchia Signora’, ossia Manuel Locatelli e lo stesso figlio d’arte. Tra i due, solo Chiesa avrebbe avuto la garanzia di partire tra i titolari, Locatelli verosimilmente si siederà in panchina, almeno inizialmente. Vedere un’Italia che nell’XI di partenza non ha neanche uno juventino è una situazione per lo meno singolare.
Andando indietro nel tempo, l’ultima volta che nelle 11 maglie azzurre non figurava neanche un giocatore tesserato dalla Juventus era il 2018, contro il Portogallo in Nations League, finita con la vittoria di misura dei lusitani. Ancora prima, bisogna tornare ai Campionati del Mondo di Francia ’98, nella vittoria per 3-0 contro il Camerun; oppure al ’94, con una Italia ‘sacchiana’, che non presentava giocatori della Juventus neanche in panchina, per la sfida contro l’Estonia (vinta per 0-2).
Juventus, tanti italiani al lavoro alla Continassa per aprire un nuovo ciclo in Nazionale
La notizia fa sicuramente rumore. L’Italia scende in campo, con ogni probabilità, senza alcun giocatore bianconero tra i titolari.

I tifosi della Juventus questa sera forse guarderanno l’inizio della sfida contro la Macedonia con un filo di nostalgia in più rispetto agli altri. E non perché “galeotta fu la sfida di Palermo”, proprio contro i macedoni. Bensì, perché non vedranno nessun beniamino in campo.
L’infortunio di Chiesa, solo un affaticamento, e la probabile panchina di Locatelli impongono delle riflessioni. A Torino ci sono tanti giocatori italiani che non sono stati chiamati e che stanno lavorando per arrivare alla Nazionale. C’è Nicolò Fagioli, probabilmente il più convocabile ad oggi, che però non ha giocato molto con la Juve e sta lavorando per trovare la forma migliore. C’è Moise Kean, mai appieno nel giro della Nazionale, che però con le difficoltà offensive azzurre può inserirsi (è pur sempre un classe 2000). Inoltre, a Torino scalpita Federico Gatti, che per sperare nella chiamata di Spalletti deve trovare minutaggio nella Juve. La sorpresa può essere Andrea Cambiaso, terzino e quinto duttile che data la giovane età, e in virtù di una costante crescita, nutre ambizioni di convocazione. A loro si aggiunge Fabio Miretti, ieri in campo 60’ con l’Italia U21 di Nunziata (nello 0-0 contro la Lettonia).
Da questo, si evince che un’anima azzurra nella Juve c’è ancora. Semplicemente, la mancata convocazione dei giocatori va di pari passo con un “nuovo ciclo” che la Juve sta aprendo e che porterà a crescere i giocatori nostrani, di pari passo con la crescita della Juventus stessa. E che permetterà quindi, sperano anche i tifosi bianconeri, di guadagnarsi la maglia dell’Italia.