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Processo Prisma: “Danni devastanti, la Juve ci è finita di mezzo ancora una volta”

Continua a far discutere il Processo Prisma che vede coinvolta la Juventus: nel mirino la decisione della Cassazione di spostare gli atti a Roma

Processo Prisma: fa ancora tanto discutere la decisione della Cassazione di spostare gli atti da Torino a Roma, dichiarando incompetente la Procura torinese.

Processo Prisma
Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene (LaPresse) – Calciomercato.it

Accolta dunque la linea della Procura Generale e quella della Juventus, che aveva avanzato eccezione di competenza territoriale. Ora, gli atti verranno rivisitati dalla Procura romana, riaprendo di fatto la fase istruttoria, con un allungamento ulteriore dei tempi. Una decisione che ha diviso i tifosi: c’è chi parla di ‘farsa’ chi invece sottolinea come per la Juventus non si tratti di vittoria.

Processo Prisma, parla Ravezzani: “Danno enorme per la Juve”

In merito a questa questione si è espresso anche il direttore di ‘TeleLombardia’ Fabio Ravezzani. “Spostare da Torino a Roma il processo Prisma rappresenta una grave sconfitta della Procura torinese e una vittoria, per quanto possa considerarsi tale, per la Juve, nonostante i gravi danni economici”.

Processo Prisma: parla Ravezzani
Andrea Agnelli (LaPresse) – Calciomercato.it

Ravezzani ha commentato l’accaduto: “La Juventus ha subito un danno immediato di 80/90 milioni di euro che potrebbe ripercuotersi nelle prossime stagioni. Il fatto incredibile è che ora la Cassazione afferma che la Procura di Torino si è mossa in maniera così ricca di mezzi per dimostrare un’ipotesi di reato, quando in realtà doveva essere la Procura di Roma a fare tutto”. Poi un punto sulle plusvalenze: “Sono 2/3 anni che più o meno tutti i club se la cavano con le cosiddette plusvalenze fittizie. Operazioni non così chiare che coinvolgono spesso giovani e che servono a dare ossigeno ai bilanci. A Napoli addirittura uno dei calciatori coinvolti ha detto di non essere mai andato al Lille: siamo di fronte ad una pedina che ha dichiarato che qualcosa di strano non c’era, ma in questo caso non è partita la Procura di Napoli. Inoltre qui non sarebbe stata competenza della Procura romana, perché il Napoli non è una Società per Azioni”.

Aggiunge Ravezzani: “A questo punto c’è da chiedersi: perché a Torino la Procura ha avviato la procedura? Lo hanno fatto per tutelare gli azionisti o per una volontà persecutoria nei confronti del club? Sempre a Torino abbiamo scoperto che un Pm nei giorni scorsi si è rifiutato di andare avanti con un’azione penale nei confronti di un giocatore del Torino perché tifoso granata. Allora la giustizia si muove in base al tifo? Non vogliamo crederlo. La Juve ha avuto un danno enorme sul piano economico e sportivo e questo vale anche per tutti gli azionisti. Che l’inchiesta porti alla condanna della Juve è ancora tutto da dimostrare”. Le Procure di altre città hanno detto nel frattempo di non vederci nulla di strano: “E questa è un’altra sconfitta per la Procura torinese. La giustizia ordinaria e sportiva, che va a rimorchio, possono fare danni devastanti per il calcio e in questo caso, ancora una volta, c’è finita di mezzo la Juventus – conclude – Tutto questo mette un po’ di tristezza sia per la giustizia ordinaria, sia soprattutto per quella sportiva”.

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