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Come gioca José Mourinho? Modulo e formazione: l’analisi tattica

Mourinho è pronto ad iniziare la terza stagione sulla panchina della Roma; il tecnico, a livello di gioco, ha un modulo ben preciso.

La Roma ha avuto un momento di svolta con l’arrivo di Mourinho; il tecnico portoghese, uno dei più forti nella storia del calcio (il curriculum parla per lui), è stato accolto con grande entusiasmo dal popolo giallorosso. Un vero e proprio bagno di folla per l’allenatore che ha accettato la sfida in una piazza calda e passionale come quella di Roma.

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Mourinho (LaPresse)

L’impronta di Mourinho si è subito vista specialmente da un punto di vista della mentalità; la squadra, fin da subito, ha messo in campo quella cattiveria agonistica tipica del suo allenatore e ha iniziato una vera e propria sfida contro tutti, avversari e arbitri.

Giornata dopo giornata, la Roma si è sempre più identificata nella filosofia di gioco del proprio allenatore; in campionato, per due stagioni, i giallorossi avrebbero potuto fare molto di più (non sono mai stati praticamente in corsa per l’obiettivo principale, la Champions League) ma le soddisfazioni sono arrivare in campo internazionale.

La Roma di Mourinho ha disputato due finali europee consecutive; la prima, in Conference, ha portato un successo che i tifosi giallorossi aspettavano da tanto tempo. L’ultimo atto dell’Europa League, invece, ha visto i ragazzi di Mourinho uscire tra le lacrime per la sconfitta (con tanto di polemiche arbitrali) contro il Siviglia; i giallorossi, dopo una sfida lunghissima, si sono dovuti arrendere ai calci di rigore dove sono stati decisivi gli errori di Mancini e Ibanez.

Ma come gioca la Roma di Mourinho? Andiamo a vedere i segreti del sistema di gioco dei giallorossi passati dall’iniziale 4-2-3-1 ad un 3-4-2-1 che ha dato frutti importanti soprattutto, come detto, dal punto di vista internazionale.

Modulo José Mourinho Roma

La Roma, dopo le difficoltà della prima parte del primo anno di Mourinho, è passata al 3-4-2-1 per dare una maggiore solidità al reparto difensivo; partita dopo partita la retroguardia giallorossa ha aumentato la propria capacità di mantenere la porta inviolata grazie ad un leader come Smalling.

Il centrale inglese permette anche ai suoi braccetti di migliorare notevolmente a livello di prestazione; l’esempio perfetto riguarda Mancini cresciuto tantissimo da quando gioca sotto la guida di Mourinho.

All’interno di questo sistema di gioco non possiamo non parlare dei due esterni; i cosiddetti quinti, infatti, devono svolgere entrambe le fasi di gioco. Proprio da questo punto di vista ci sono i primi problemi per Mourinho visto il rendimento non eccellente degli esterni giallorossi nelle ultime stagioni.

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Mourinho (LaPresse)

Gran parte del gioco della Roma passa dai due centrocampisti e, nell’ultima stagione, è stato fondamentale Matic che ha gestito tempi e ritmi di gioco dei giallorossi; la Roma, per avere equilibrio, necessità di un calciatore come Cristante capace di dare solidità alla squadra capitolina.

E’ chiaro come la maggior parte del gioco offensivo della Roma passa dai trequartisti; Pellegrini e Dybala devono creare difficoltà alla difesa avversaria e mettere i compagni nelle migliori condizioni di portare problemi agli avversari.

La punta, nella Roma di Mourinho, non è propriamente facilità nel far gol ma deve svolgere un doppio ruolo fondamentale: difendere palla e attaccare la profondità in modo per allungare la squadra.

Modulo preferito José Mourinho

Il 3-4-2-1 non è il modulo che Mourinho preferisce; lui solitamente schiera la squadra con un 4-2-3-1.

Un sistema di gioco provato anche nei primi mesi di esperienza romana prima di dover abbandonare questa filosofia considerando le difficoltà trovate specialmente in un discorso di equilibrio. Cambiando modulo, Mourinho ha dimostrato di essere un tecnico versatile e di sapersi adattare alle condizione degli elementi a disposizione.

Formazione Roma di José Mourinho

Andiamo, ora, a vedere l’undici titolare della Roma di Mourinho. I giallorossi si schierano con un 3-4-2-1 formato da Rui Patricio; Mancini, Smalling, N’Dicka; Spinazzola, Matic, Cristante, Celik; Pellegrini, Dybala; Belotti. Una formazione a cui serve un centrocampista e un attaccante.

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