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Terremoto Milan, Cardinale pensa al sostituto di Maldini: chi è Damien Comolli | CM.IT

Gerry Cardinale pensa di introdurre nel Milan un nuovo dirigente, uomo di fiducia di RedBird: i dettagli sul possibile arrivo di Damien Comolli

Il terremoto in casa Milan si è consumato da pochissime ore. Paolo Maldini e il club rossonero si sono detti addio e l’annuncio è arrivato da parte della società con un comunicato stringato e decisamente freddo, soprattutto in relazione all’importanza e il significato della sua figura. E a stretto giro di posta dovrebbe arrivare anche il divorzio con il ds Ricky Massara. Al momento nella nota del Milan si legge che le mansioni di Maldini finiranno nelle mani principalmente dell’ad Furlani. E quindi entrambi non dovrebbero avere sostituti.

Gerry Cardinale (LaPresse) – calciomercato.it

Ma non è affatto escluso che in via Aldo Rossi arrivi un nuovo personaggio di spicco per il Diavolo. Si tratta di Damien Comolli, attuale presidente del Tolosa ma con un lungo passato da direttore sportivo, osservatore e direttore tecnico tra Arsenal, Saint-Etienne, Liverpool, Tottenham e Fenerbahce. Si tratta di un vero e proprio uomo di fiducia di Gerry Cardinale: il Tolosa dal 2020 fa parte della galassia sportiva di RedBird, che lo ha scelto proprio per guidare il club francese. Come raccolto da Calciomercato.it, Comolli – 50 anni – potrebbe entrare a far parte anche dei quadri dirigenziali del Milan. Diventerebbe lui così il sostituto di Maldini, con un ruolo di riferimento anche tra squadra e società visto lo stretto rapporto con Cardinale. E rappresenterebbe così il club. Comolli ha alle spalle una lunghissima carriera internazionale, ha mosso i primi veri passi nel ’96 da osservatore approdando all’Arsenal di Arsene Wenger, con cui è cresciuto per quasi dieci anni.

Comolli, uomo di fiducia di RedBird: “No speculazione, ma investimenti a lungo termine”

La scorsa estate l’attuale numero 1 del Tolosa parlava così: “RedBird significa lungo termine e non speculazione. I fatti sono più forti delle parole. Non siamo qui per vendere giocatori, ma per investire nel club. Poi, se un giocatore non vuole prolungare il suo contratto, saremo obbligati a venderlo. E se riceviamo un’offerta che riteniamo superiore al prezzo di mercato e che possiamo reinvestire per migliorare la squadra, lo faremo sempre. È sempre con l’obiettivo di migliorare, non con l’obiettivo di fare soldi a breve termine. Il periodo medio di detenzione di una società da parte di questo fondo d’investimento è di 12 anni. Al momento pensiamo a quello che faremo tra 10 o 15 anni”.

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