Mkhitaryan è l’asso nella manica di Inzaghi per la finale di Champions: ecco perché

ULTIMO AGGIORNAMENTO 17:07

L’Inter di Simone Inzaghi è pronta a puntare di nuovo Mkhitaryan in vista della finalissima di Champions League contro il Manchester City di Guardiola: le ultimissime

L’Inter, dopo un campionato di Serie A fatto di alti e bassi, ha chiuso la stagione al meglio battendo il Torino di Ivan Juric e consolidando il terzo posto in classifica lasciandosi alle spalle i cugini del Milan di Stefano Pioli.

L'Inter punta su Mkhitaryan
Mkhitaryan – Calciomercato.it

Proprio contro i rossoneri, nella semifinale di Champions League, è stato decisivo Henrikh Mkhitaryan, centrocampista armeno arrivato nell’ultima estate di calciomercato in nerazzurro a parametro zero dopo l’esperienza con la maglia della Roma prima sotto la guida tecnica di Paulo Fonseca e poi sotto quella di Josè Mourinho. L’ex giocatore del Borussia Dortmund, a segno nella gara di andata, è diventato un punto fermo del centrocampo di Simone Inzaghi e, il suo infortunio nel match di ritorno, ha fatto preoccupare e non poco tifosi e staff della Beneamata in vista dell’ultimo atto di Champions League contro il Manchester City di Pep Guardiola. Invece, Mkhitaryan, che oggi è tornato ad allenarsi con il gruppo, ci sarà ed è pronto a dare battaglia insieme ai suoi compagni e, soprattutto, può essere il vero e proprio jolly a disposizione dell’ex allenatore della Lazio nella sfida.

Inter, ecco perché Mkhitaryan può essere l’asso nella manica di Inzaghi

Henrikh Mkhitaryan, più degli altri elementi del centrocampo dell’Inter, può essere il vero asso nella manica a disposizione di Simone Inzaghi in vista della finale di Champions League contro il Manchester City di Pep Guardiola. Il giocatore armeno infatti, con i suoi inserimenti improvvisi a spaccare le linee di centrocampo e di difesa avversarie, ha messo in seria difficoltà diverse squadre quest’anno, una su tutte proprio il Milan di Stefano Pioli.

Mkhitaryan scalpita
Henrikh Mkhitaryan – Calciomercato.it

Inoltre, in un modulo compatto e organizzato come quello degli inglesi, l’imprevedibilità di un giocatore come Mkhitaryan, ancor più di Barella che gioca un po’ più in diagonale rispetto alla verticalità totale del collega, può essere davvero decisiva sia dal primo minuto che, magari, a gara in corso con un po’ di stanchezza sulle gambe.