Juve, Miretti deve crescere: il metodo ‘Fagioli e Rovella’ funziona

Domenica sera si chiuderà la stagione della Juventus, ad Udine l’ultimo atto di un’annata difficile. Se c’è però un aspetto positivo, è il largo impiego da parte di Massimiliano Allegri di giocatori giovani

I tifosi bianconeri avranno trovato soddisfazione nel vedere i vari Fagioli, Miretti e Iling Junior impegnarsi e lottare per i propri colori. Con esiti differenti, certo, ma in una stagione avara di gioie questo è uno degli aspetti più positivi

Fabio Miretti contro il Siviglia
Fabio Miretti (LaPresse) – calciomercato.it

Si parta dalla notizia di oggi: Nicolò Fagioli è stato nominato il miglior Under 23 della Serie A 22/23. Un dato incoraggiante che fa il paio col premio di miglior centrocampista della Serie B della scorsa stagione, guadagnato grazie alle prestazioni con la maglia grigiorossa della Cremonese. Riconoscimenti che parlano di una crescita importante per il classe 2001. E di una strategia Juve nella gestione del ragazzo ottimale.

La strada di Fagioli, è la stessa che sta percorrendo Nicolò Rovella, pronto a tornare alla casa madre dopo l’anno di apprendistato al Monza di Palladino (che ha prolungato il suo contratto con la società fino al 2024). Il centrocampista scuola Genoa è stato impiegato con discreta continuità dai brianzoli tra Serie A e Coppa Italia (29 apparizioni per un totale di 1806 minuti giocati). Rovella ha convinto tutti ed è pronto a rilevare il buco in rosa che lascerà Paredes, che non verrà riscattato dal PSG. In questa stagione Massimiliano Allegri ha impiegato anche Samuel Iling Junior (sceso in campo per 17 volte) e ancor di più Fabio Miretti. Il 2003 dopo essere stato lanciato alla fine dello scorso anno, quest’anno ha giocato in pianta stabile nella prima squadra della Juventus. Per il 2003, 39 le apparizioni per un totale di 1770 minuti nel rettangolo verde.

Ai microfoni di SportMediaset ha recentemente parlato l’agente di Miretti Giovanni Branchini, che ha speso parole di elogio per il suo assistito. Branchini spiega: “E’ un 2003 e fare le sue presenze in un club come la Juve è un qualcosa che si commenta da solo, ma non ha ottenuto ancora nulla”. Sul futuro il procuratore precisa: “La Juventus non ha mai nascosto la sua ammirazione e quindi procediamo serenamente. Bisogna dargli il tempo di crescere”. 

Miretti come Fagioli e Rovella: un prestito può farlo crescere

Al netto del largo impiego di Allegri nel corso di questa stagione (21 le gare da titolare su 39), le prestazioni del giovane non sempre sono state all’altezza.

Fabio Miretti contro l'Empoli
Fabio Miretti (LaPresse) – calciomercato.it

Miretti, nel 3-5-2 bianconero, ha ricoperto spesso il ruolo di mezz’ala, al lato destro del perno Locatelli. Talvolta però è stato impegnato anche come trequartista atipico alle spalle della punta, a fungere da collettore tra centrocampo e attacco. Non sempre il giocatore ha risposto presente. Le aspettative create nel corso del finale di stagione 21/22 hanno inevitabilmente inciso sulla valutazione da parte di tifosi e stampa.

Fabio Miretti ha spesso dato l’impressione di essere ancora acerbo, “vorrei ma non posso”, come si suol dire. Nel corso dell’anno ha avuto numerose occasioni per siglare la sua prima marcatura in bianconero, ma ha peccato di lucidità e freddezza (a eccezion fatta dell’episodio contro il Lecce, poi annullato). Deve crescere. In alcune delle ultime uscite stagionali è parso spaesato, se non addirittura avulso dal contesto di gioco (emblematica la gara di andata col Siviglia allo Stadium).

Con serenità, come vuole l’agente Branchini, bisognerà pensare anche al futuro del 20 bianconero. Miretti ha condiviso lo spogliatoio con Fagioli, cresciuto grazie ad una gestione oculata del suo talento da parte della ‘Signora’. L’esempio di Rovella fa il paio con quello del miglior U23 della Serie A: dopo la stagione a Monza il regista è pronto al grande salto. Per Miretti la Juventus potrebbe mettere in campo la stessa strategia: un anno di prestito secco a “farsi le ossa”, per poi tornare alla base. Ci potrebbe essere quindi un incrocio curioso proprio con Nicolò Rovella: il 2001 torna a Torino, il 2003 va in prestito a Monza. 

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