Rivoluzione Juve in diretta: “Servono aziendalisti, non servi”

Dopo la sconfitta di questa sera contro il Milan, la formazione bianconera ha detto addio ai sogni Champions League

In attesa di scoprire se riuscirà a qualificarsi per una competizione europea in vista della prossima stagione, la sconfitta di questa sera ha segnato un primo importante verdetto per la Juventus. La rete di Giroud, infatti, ha spedito ufficialmente il Milan alla prossima Champions League, occupando l’ultima casella a disposizione in campionato.

Rivoluzione Juve in diretta
Massimiliano Allegri (LaPresse) – Calciomercato.it

A pesare sulla stagione bianconera è stata chiaramente la penalizzazione pari a 10 punti in classifica, inflitta dalla Corte Federale d’Appello lo scorso lunedì per il caso plusvalenze. Una sanzione che ha allontanato la Juve dalle parti alte della classifica, gettando in una profonda depressione un ambiente già duramente segnato dall’eliminazione incassata in semifinale di Europa League contro il Siviglia, come peraltro ammesso da Allegri nel post partita dell’Allianz Stadium.

Rivoluzione Juve, l’avviso di Bucciantini: “Servono aziendalisti, non servi”

Un tema, quello che riguarda il futuro della Juve e di Allegri, che ha acceso il ‘Club’ di ‘Sky Sport’

Rivoluzione Juve in diretta
Massimiliano Allegri (LaPresse) – Calciomercato.it

Il giornalista Marco Bucciantini, a tal proposito, ha lanciato un chiaro avviso: “Credo molto nella cultura specifica di ogni piazza. La forza della Juve è sempre venuta dall’alto, un po’ più su della panchina, la Juve ha fatto grandi allenatori. Io ho dei dubbi quando sento ripetere ‘quello è un aziendalista’. In questo paese si confonde l’aziendalismo col servilismo. C’è quello che dice sempre ‘sì’, quello non è un aziendalista, quello è un servo. L’aziendalista è quello che crea valore all’azienda, io ti do 10 e tu mi rendi 12. Non parlo di Allegri, lo dico in generale. La Juve ha bisogno di gente aziendalista, gente che crea valore e quello serve. Aziendalismo è risultato, non è atteggiamento”.

Un concetto, quello di club-azienda, che per Fabio Caressa riflette perfettamente quanto avvenuto negli ultimi anni alla Juventus: “Se non hai un obiettivo concreto, rischi di perderlo, ma vale per tutte le aziende. La Juve è un’azienda che non ha una base sportiva, ma legale e di business. Abbiamo visto che ci sono dei pezzi da mettere a posto, per questo dico ci possa essere una rivoluzione.

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