A Spalletti non è andata giù: “Non può succedere”

Monza-Napoli, le parole di Luciano Spalletti al triplice fischio della gara con il Monza. Ecco quanto riferito dal tecnico di Certaldo a DAZN

Al termine di una gara nella quale il Napoli ha faticato più del dovuto a macinare il suo solito calcio, gli Azzurri sono usciti sconfitti dal confronto con il Monza. All’U Power Stadium a decidere sono state le reti di Mota e Petagna. Al triplice fischio sono tanti gli spunti offerti dalla consueta intervista post partita di Luciano Spalletti ai microfoni di DAZN:

A Spalletti non è andata giù: "Non può succedere"
Spalletti a DAZN

NAPOLI“Per quella che è la nostra qualità, di tener palla e di farla girare, di riuscire a mettersi nel blocco squadra nella metà campo avversario, oggi c’è stata meno pulizia di gioco. Questo per noi diventa più difficile se siamo costretti a dover rincorrere troppe volte sulle ripartenze, gli ridai sempre la possibilità di attaccare gli spazi. Se vuoi fare il gioco offensivo, diventa la cosa contraria a quello che sai fare e naturalmente ci troviamo in difficoltà.”

LEGGERO FASTIDIO PER LA SCONFITTA? Quando si perde c’è sempre un leggero fastidio, perché lo subiscono anche loro, non solo io. Dipende da come sai fatto, da dove viene, che umiltà hai, dipende da tante cose. Non è che sei un professionista perché ti pagano lo stipendio, ma lo sei perché vai sempre alla ricerca degli stessi obiettivi. La tua autodisciplina determina i tuoi comportamenti. Con la Fiorentina hanno festeggiato per due giorni ma poi sono scesi in campo e hanno fatto la partita. Questa settimana si sono allenati benissimo. Quello che è il sotto livello di qualità di oggi non può succedere, ma è chiaro che li si fanno comunque i complimenti perché si sono comunque impegnati. Troppo sporco il lavoro. Necessario che ci sia autodisciplina e non colpa se non ho giocato, ho giocato poco: sono tutte sciocchezze che se se li porta dietro sarà sempre limitato dal pensiero degli altri. Quella che è la nostra ricerca di felicità, il nostro raggiungimento di traguardi ci si deve porre sempre nella condizione di pensare che dipende solo da lui o meglio starà meglio se capisce che dipende soltanto da lui.

KVARATSKHELIA E AVANZAMENTO DEL BARICENTRO – “Kvara sa fare tante cose. Poi c’è bisogno che ci metta qualcosa in più quando la palla ce l’hanno gli altri come ricerca di posizionamento e far recuperare palla a quelli indietro. Se lui assume una posizione corretta per gli altri diventa più facile lavorare in spazi ridotti invece che in spazi aperti. Calciatore favoloso in fase di possesso: si vede che quando ha la palla lui, gli avversari lo temono, vanno sempre a raddoppiarlo e questo libera sempre degli spazi per andare a giocare da altre parti. Può passare da più situazioni a livello individuale perché è calciatore stratosferico.

TEMPO GUADAGNATO con la PROGRAMMAZIONE – “Le società come il Napoli sono abituate a programmare. Anche se oggi non è più come una volta perché bisogna essere pronto cambiare biglietto e destinazione all’improvviso. Bisogna essere bravi a tirare al volo, se la fai rimbalzare troppo si ferma da sola la palla. Vale anche per lei questa storia? Una cosa in generale, il Napoli ha fatto vedere di essere attrezzato a fare squadre, sa programmare, scegliere all’ultimo momento. L’anno scorso ci siamo trovati così, trovandoci a rimpiazzare qualcosa all’ultimo e lo staff di Giuntoli ha proposto calciatori di primo livello, ci sono dei calciatori che loro hanno nel mirino e se c’è bisogno si va a valutare.”

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