Polemiche a margine di Spezia-Napoli, la vittoria degli azzurri accompagnata dai gravi cori discriminatori e insultanti del pubblico di casa
Il Napoli prosegue nella sua marcia, per il momento, inarrestabile in testa alla classifica. Ennesima vittoria per la squadra di Spalletti, che a La Spezia passa con un netto 3-0 firmato da Kvaratskhelia e Osimhen e sigla il quinto successo consecutivo, ribadendo il vertiginoso +13 di vantaggio sull’Inter al secondo posto.
Una vera e propria cavalcata verso lo scudetto, da parte dei partenopei, ma che ha vissuto una tappa decisamente particolare ieri. Non sul campo, dove, dopo un primo tempo complicato, nella ripresa non c’è stata storia e il successo è arrivato largamente e con merito, sancendo una superiorità evidente. Ma per quanto accaduto sugli spalti del ‘Picco’, dove ancora una volta si sono verificati episodi esecrabili (e dire che la gara era iniziata con un clima disteso, con la salita di Osimhen in curva nel riscaldamento per chiedere scusa a una giovane tifosa colpita involontariamente con una pallonata). A maggio, nell’ultima giornata di campionato, violenti scontri tra le due tifoserie. Ieri, la tifoseria di casa ha dato il peggio di sé, con diversi cori insultanti che hanno riaperto le polemiche e il dibattito sulla discriminazione territoriale e non solo.
Spezia-Napoli, cori discriminatori e contro Maradona e Spalletti: attesa per le decisioni del giudice sportivo
Lungo tutto l’arco del match, ai ‘classici’ cori anti-Napoli, come documentato dal quotidiano napoletano ‘Il Mattino’ si sono uniti anche altri motivetti insultanti nei confronti di Diego Armando Maradona, ironizzando in maniera becera sulla sua morte, e del tecnico partenopeo Luciano Spalletti.
Il tutto sarà naturalmente vagliato nelle prossime ore, referto alla mano dei delegati di Lega, dal giudice sportivo, che potrebbe decidere per la chiusura per un turno della curva incriminata dell’impianto spezzino. La polemica è stata rinfocolata, nel post partita, dallo stesso Spalletti che ha spiegato: “In estate sono spesso qui, è un posto importante per me. Dovranno avere il coraggio di cantarmeli in faccia, quei cori”. Il tecnico azzurro tra l’altro vanta un passato da ex da giocatore con la compagine ligure: quattro stagioni dal 1986 al 1990.