TV PLAY | Bufera arbitri, svelato l’arcano: “Non dovrebbe esistere”

Arbitri di nuovo sotto accusa: la giornata di Serie A appena conclusa ha lasciato strascichi a non finire. Il doppio annuncio a TV PLAY.

Da tempo, ormai, il polverone legato alle decisioni arbitrali sta catalizzando in maniera importante l’attenzione mediatica. E non potrebbe essere altrimenti, alla luce dei tanti errori di cui si sono resi protagonisti i direttori di gara in Serie A in questo primo scorcio di stagione.

TV PLAY | Bufera arbitri, svelato l'arcano: "Non dovrebbe esistere"
Mazzoleni a TV PLAY

Chi pensava che l’ausilio del VAR potesse ridurre al minimo la percentuale di errori, è rimasto incredibilmente deluso. Anche il turno di Campionato conclusosi con il confronto dell’U-Power Stadium tra Monza e Bologna non è stato esente da dibattiti e polemiche, più o meno costruttive. Nel mirino sono finite decisione contestate non solo dai calciatori, ma anche da allenatori e dirigenti, che hanno contribuito ad infiammare un clima già rovente. A tal proposito, nel corso della diretta di calciomercato.it in onda sul canale Twitch di TV PLAY hanno preso la parola Paolo Bertini e Mario Mazzoleni, che hanno esternato i propri punti di vista in merito alla situazione arbitrale.

TV PLAY, le parole di Bertini e Mazzoleni sulla classe arbitrale

TV PLAY | Bufera arbitri, svelato l'arcano: "Non dovrebbe esistere"
Abisso ©LaPresse

Ecco quanto rilasciato da Bertini: “C’è una classe arbitrale scarsa, questo è il problema a monte. Scarsa qualità frutto di una selezione fatta nel passato, al ribasso. Si è scelta una strategia di trovare arbitri che potessero essere uniformi. Sono stati tagliati dei ragazzi eccellenti, la classe arbitrale è molto omogenea ma molto scarsa. I direttori di gara vanno rinnovato, ma in questo momento c’è difficoltà.”

Mario Mazzoleni ha poi rincarato la dose: “IL VAR nasce con l’intento di azzerare o quasi la percentuale degli errori arbitrali. Il problema è il protocollo che non dovrebbe esistere, il varista deve avere sempre la possibilità di parlare con il direttore di gara, senza essere limitato da un protocollo. Purtroppo invece si continua a sbagliare. Problemi? Ci vuole tempo. Sono uscito dall’AIA perché non ne condividevo la gestione. Adesso è anche peggio di prima. Rocchi non ha colpe, se non il fatto che deve gestire una classe arbitrale mediocre.”

Impostazioni privacy