Torino-Juventus, Allegri non ci sta: “Voci infondate, non lo ha chiesto nessuno!”

Le dichiarazioni in conferenza stampa di Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, alla vigilia del derby della Mole contro il Torino

Il momento è dei più delicati in casa Juventus dopo la disfatta in Champions League contro il Maccabi, preceduta dalla sconfitta nel big match di campionato a San Siro col Milan.

Torino-Juventus, conferenza Allegri
Massimiliano Allegri

La squadra bianconera non riesce ad uscire dalla crisi, con Massimiliano Allegri nel mirino di critica e tifosi per il disastroso inizio di stagione della ‘Vecchia Signora’. Domani alle 18 all’Olimpico Grande Torino è in programma il derby contro i granata, delicatissimo visto il momento e il distacco già marcato in classifica di Bonucci e compagni. Massimiliano Allegri – confermato in panchina dal presidente Agnelli – torna a parlare alla vigilia della sfida con il Torino: le dichiarazioni in conferenza stampa dell’allenatore della Juve.

Che reazione vuole vedere? “Domani è il derby, quindi è molto sentito da parte di tutti. Partita difficile, il Torino aggredisce e dà intensità, sarà complicata come tutte. Bisognerà stare attenti, corti, lavorare di squadra e cercare di ottenere un risultato positivo”.

Come mai è cambiato il programma del ritiro? Ha parlato con la squadra? “Con la squadra parlo tutti i giorni. Il ritiro non è una punizione, è un momento per stare più insieme, avevamo due giorni per fare doppi allenamenti anche per ridare ordine, quando mancano risultati si tende a vedere più nero di quello che è. In questo momento stare insieme e parlare può fare solo bene, poi il campo dà le risposte. Ho parlato con la squadra al rientro, dovevano andare a casa a prendere la roba e parlando gli ho detto ‘vediamoci domani mattina’ e da lì abbiamo avuto un giorno in più per stare insieme”.

Ci sono giocatori che non volevano fare questo mini ritiro? “Assolutamente no, sono voci infondate. La squadra non ha mai chiesto di non fare il ritiro, conosciamo il momento. Siamo rientrati mercoledì sera, ci siamo allenati e poi la mattina alle 10 eravamo ancora in campo. Siamo concentrati nel tirarci fuori da questa situazione. Non possiamo farlo con una partita, ma dobbiamo cominciare con un risultato”.

I giocatori sono dalla sua parte? Si è dato obiettivi minimi? “Gli obiettivi sono sempre gli stessi, ora siamo in ritardo in campionato. La settimana Monza-Salernitana l’abbiamo pagata, ci sta penalizzando, abbiamo sbagliato quella. In campionato abbiamo tutto il tempo di recuperare, alla Champions penseremo dopo l’Empoli”.

Dal presidente ha avuto la carica? “Il presidente in prima persona ha dato carica alla squadra, all’ambiente, dobbiamo compattarci ancora di più tra società, squadra, staff tecnico e tifosi. C’è bisogno di tutti per uscire da questo momento, bisogna fare le cose semplici e ordinate”.

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Allegri © LaPresse

Conta di far ruotare i giocatori? “A seconda della partita o di chi ha giocato di più, c’è bisogno di rifiatare fisicamente e soprattutto mentalmente. La formazione la faccio in base all’avversario, alle condizioni e a quante partite hanno fatto i giocatori. Dobbiamo affrontare il Torino in una stracittadina difficile e complicata”.

In questo momento giusto puntare sulla vecchia guardia o sugli altri più giovani? “In questo momento l’incoscienza non deve mai abbandonarci, ma deve far parte dei giovani e anche degli anziani. Non è perché uno diventa anziano deve perdere l’incoscienza, che è qualcosa in più che si deve tenere per far sì che nei momenti di difficoltà se ne venga fuori. Il campo dirà domani che partita faremo”.

Che cosa ha raccolto dalla squadra in questo ritiro? “Non è una sfida personale, ma di tutti. E tutti insieme bisogna uscirne, si vince e si perde insieme, le solite frasi ma che sono la realtà. Oggi pomeriggio faremo la rifinitura e poi giocheremo domani contro il Torino”.

Nei primi 50 posti per km percorsi in Serie A c’è solo Bremer della Juve: ti preoccupa? “I dati sono fini a se stessi, perché dopo diventa un circolo vizioso. Nelle sette partite in cui abbiamo corso di più abbiamo fatto quattro pareggi, una vittoria e due sconfitte. Nelle sei partite in cui abbiamo corso meno degli avversari tre vittorie e tre sconfitte. I dati sono tutti validi, ma non ce n’è uno che risolve il problema. Ora più che vedere i dati dobbiamo fare una partita attenta, ordinata, con cattiveria agonistica davanti a un Torino che fa della cattiveria agonistica e la pressione in avanti la sua forza”.

Come mai quell’approccio senza grinta ad Haifa? “Ad Haifa non è stato un buon approccio, o meglio lo è stato per due minuti, poi dal terzo al sesto minuto abbiamo subito quattro cross. Non possiamo cambiare il passato, dobbiamo invertire la rotta da domani”.

Tutti remano dalla stessa parte? “Quando ci sono questi momenti sembra sempre che la squadra non sia compatta. Io credo che invece abbiamo tanta voglia di invertire la tendenza, nessuno ci può regalare niente. Dobbiamo andare oltre tutto e superare le difficoltà, che ci sono nella vita e nel lavoro. A prescindere da domani, una partita non risolve la situazione. Dobbiamo fare un passettino alla volta, fare una bella prestazione come squadra”.

Kean avrà l’occasione non colta con il Maccabi? “In rifinitura ha avuto un leggero fastidio e non l’ho voluto rischiare, l’ho portato solo in panchina. Domani dovrò scegliere due tra Vlahovic, Milik e Kean”.

Paredes in queste condizioni è una delusione o va aspettato? Giocherà? “Non ho ancora deciso la formazione. Paredes è arrivato, non aveva quasi mai giocato, ha fatto buone partite, non è detto che domani non giochi. Non è Paredes o… non dico altri nomi, altrimenti poi uscite sui giornali con ‘Allegri crocifigge questo o quell’altro’. È tutta la squadra, dobbiamo fare una partita accorta, ordinata e con semplicità. In una giornata non si può fare nulla, dobbiamo riniziare da capo”.

C’è una cosa che ti farà perdere le staffe se non vedrai domani in campo? “Stare a dire qui cosa abbiamo sbagliato… Una cosa che dall’inizio del campionato abbiamo sbagliato è sui gol presi, col Maccabi in casa o anche in Israele, a Firenze tutte le situazioni di contropiede subito. Non è una questione fisica, ma di attenzione, quando facciamo la fase offensiva bisogna curare molto bene chi non partecipa”.

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