VIDEO CM.IT | Giroud: “Ecco perché non sono andato all’Inter”

Alla presentazione del suo libro, Olivier Giroud ha parlato anche di Milan e pure del mancato approdo all’Inter

Crederci, sempre. Il titolo del libro di Giroud, presentato oggi alla stampa, sintetizza perfettamente la stagione del suo Milan. Un titolo che d’altronde richiama lo slogan dello Scudetto “Succede solo se ci credi”.

Giroud
Giroud (FOTO CMIT)

E Giroud è certamente uno di quelli che ci ha creduto di più. A Milanello ha portato la sua esperienza, il suo carisma, la sua fame infinita di vittorie e soprattutto i suoi gol pesanti, come nel derby. Il francese è stato determinante nella conquista dello scudetto. L’ex Chelsea, dopo anni, ha sfatato la maledizione della numero 9. Una maledizione alla quale lui non ha mai dato peso. Giroud è un uomo di fede e nella sua vita, dentro e fuori dal campo, Dio è sempre presente.

La prima parte della presentazione è stata così dedicata all’importanza di Dio nella sua vita. Poi tanto calcio e chiaramente Milan: “Sheva? Negli anni del grande Milan ero un grande tifoso dei rossoneri. Ho visto tanti video di Papin e Van Basten. Sheva per me è sinonimo di classe. È il mio calciatore preferito perché segnava con qualsiasi parte del corpo. Mi piaceva la sua mentalità. È una grande persona. Ho provato a dargli una mano per l’Ucraina”.

Milan – “Maldini e Massara? Ho parlato con loro per la prima volta via FaceTime. È stato speciale parlare con una leggenda come Paola. È stato subito chiaro che avrei firmato col Milan. Pioli è l’artefice dello Scudetto. Ibra? La concorrenza mi stimola. Non gli ho detto subito che ero un suo tifoso. Ho ancora una sua maglia. Quando ho firmato, non conoscevo molto il modo di allenare del mister ma quando ho parlato con lui ho capito che avremmo lavorato bene insieme. È una persona sincera, che sa come parlare con i giocatori. Sono molto felice per il nostro rapporto”.

Derby – “È cambiato tutto con quella partita. È stata una emozione pazzesca con la Curva Sud. Sono stati due gol pesanti. Se l’Inter avesse vinto forse non ci sarebbe stata più speranza per lo scudetto. Dio mi ha aiutato in quella circostanza. Quando mi sono girato, non sempre mi riesce, de Vrij era un po’ in ritardo, poi c’è stata un’esplosione di gioia. Si parla sempre di questo goal. Succede solo a chi co crede”.

Possibilità Inter – “Sarei potuto andare all’Inter ma poi non c’erano più i soldi per acquistarmi. C’è stata pure la possibilità della Lazio. Il destino ha voluto che non andassi in nerazzurro e che diventassi rossonero”.

Scudetto – “Come la vittoria ai Mondiali? Non ho mai visto un tipo di celebrazione del genere. Quando ho visto gente festeggiare, piangere, tutto questo ti prende il cuore. Il mondiale è stato speciale ovviamente ma la celebrazione è stata diversa. Il bus andava troppo veloce (sorride, ndr.). Ho cantato tutta l’estate “Siamo noi i campioni dell’Italia, siamo noi”. L’ho insegnato ai miei figli. Maledizione della nove? Se sei Cristiano non puoi essere superstizioso”.

Pioli is on fire – “Sabato ho festeggiato con la famiglia l’anniversario di matrimonio e poi il battesimo e abbiamo cantato Pioli is on fire”.

Obiettivo – “È più difficile nella vita confermarsi. Abbiamo fatto una grande stagione e le altre squadre si sono rinforzate. Sarà difficile ma abbiamo le qualità per confermarsi”.

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