Mbappé, ecco cosa c’è dietro la puntata a Madrid

La vicenda Mbappe si arricchisce di contenuti ad ogni giorno che passa. La puntata a Madrid è l’ultima della serie ma non è finita 

I giorni avanzano e un colpo di teatro ci sta anche bene quando il calciomercato scomoda le grandi firme internazionali. E così ieri Kylian Mbappé ha pensato di passare il suo lunedì – indovinate un po’ dove? – a Madrid. Ci sono tanti posti nel mondo belli da vedere e Madrid è indubbiamente tra questi. Certo è che se il tuo futuro a cinquanta giorni dalla fine del tuo contratto, è in bilico tra il Real Madrid e una permanenza in extremis al Psg, scegliere la capitale della Spagna per passare il giorno libero potrebbe voler dire niente. Oppure molto. Un segnale nemmeno troppo in codice? Non va escluso. Anche se poi sono partite le rassicurazioni o le smentite rispetto alla comprensibile ridda di voci: “non si è visto con nessuno”. Molto credibile anche questo, dopo tanto attendere sarebbe quanto meno strambo andare a parlare con il Real a Madrid. Portandosi il compagno di squadra Hakimi. Insomma, ci sarebbero stati mille posto in cui vedersi.

Mbappe e la visita a Madrid
Kylian Mbappe © LaPresse

Curioso che ieri a Madrid ci fosse anche il presidente del Psg Al Khelaifi per la riunione dell’Eca: naturalmente nemmeno lui ha visto il suo giocatore. Il romanzo del calciomercato potrebbe vederci un involontario passaggio del testimone, con tutti i protagonisti ufficialmente ignari ma in cuor loro piuttosto consapevoli. Ci sono almeno due date da superare prima che il futuro di Mbappé possa scrivere il nome della squadra in cui l’attaccante francese giocherà dalla prossima stagione. Il 15 maggio, domenica prossima, a Parigi ci sarà la notte dei premi della Ligue 1, poi il Psg partirà per due partite a Doha, il 28 maggio a Parigi ci sarà la finale di Champions tra Real e Liverpool a Parigi. Ed è in quel giorno lì, a Coppa assegnata, o nelle ore successive che l’attenzione andrà tenuta altissima perché l’annuncio potrebbe arrivare.

Calciomercato, il viaggio di Mbappe a Madrid: la situazione

Mbappe e la visita a Madrid
Kylian Mbappe, attaccante del PSG © LaPresse

L’ottimismo che aveva animato la rimonta del Psg rispetto alle posizioni acquisite da Florentino Perez e dal Real, comincia comprensibilmente ad affievolirsi. Ragionevole il dubbio di chi sostiene: avesse scelto di restare a Parigi quale il motivo di non dirlo se tutto ormai è scritto? Più facile che gli uffici legali coinvolti tra i Blancos e l’entourage del giocatore abbiano trovato nel frattempo la quadra sul nodo dei diritti di immagine. E l’attesa, se la scelta è Madrid, a tutta una sua logica: che culmina con la notte di Champions. Mbappé si è promesso al Real, il resto è scaturito poi, a fronte dei problemi emersi sull’immagine che lui ama controllare in toto, e del ritorno della dirigenza qatariota, che ha ripreso fiato, ha proposto l’impossibile, con cifre che corrispondono esattamente ad una sorta di riacquisto in piena regola di quello che per qualche giorno sarà ancora il loro attaccante.

Un ruolo lo ha giocato anche l’Eliseo, le pressioni sono ancora fortissime, la mamma dell’attaccante francese ha ritenuto per questo di recarsi a Doha con il figlio più piccolo per andare ad ascoltare l’ultima proposta: da capogiro. Ma Mbappé – così dice da tempo – sceglierà non solo per soldi, per qualcosa che attiene a motivazioni e vita nuove, probabilmente altrove. Quella puntata di ieri a Madrid non deve stata freudianamente scevra di retropensieri. Intanto la Spagna del calcio da ieri è ancor più in fibrillazione, l’attesa monta. “E se fosse venuto a vedere casa depositando il tutto portando con sé un compagno di squadra?”. E’ tutto possibile, tutto plausibile, non avere certezze significa non poterle cullare in un senso o nell’altro. Però le voci corrono: si parla di una data segreta di presentazione a luglio, con la squadra in tour.

Oltre le voci restano questa ventina di giorni di attesa dentro i quali l’annuncio arriverà. Forse il piano di rifondazione del Psg è fermo anche per questo. Senza Mbappé serve un piano che appaghi anche per la perdita del più forte, senza mezzi termini. Intanto Haaland è andato al City. Il Psg dovrà ripartire da un allenatore e da una grande punta. E per dire che la punta non sarà Mbappé voglio che sia lui ad alzare la mano e salutare. Al Psg – che nonostante tutto ancora si sente dentro un’ipotesi di futuro per Kylian – resterà la certezza di aver fatto più del possibile, a fronte di una scelta di vita. Magari di averlo fatto tardi? Sinceramente non è del tutto dipeso neanche e solo da loro.

Giorgio Alesse

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