Ibra porta avanti il nome di Raiola: adesso può lasciare il Milan

Mino Raiola lascia un vuoto enorme nel mondo del calcio. Ora si parla anche di Zlatan Ibrahimovic per la sua successione: come stanno le cose

Il calcio intero non può che essere scosso. Mino Raiola se n’è andato e ci ha lasciato attoniti e con un vuoto gigantesco, quello che inevitabilmente è causato dall’addio da uno degli agenti più influenti degli ultimi decenni.

Ibra porta avanti il nome di Raiola: adesso può lasciare il Milan
Ibrahimovic © LaPresse

In tanti, ora si chiedono quale potrebbe essere il futuro dell’impero costruito dall’agente e le ipotesi sono sempre di più nelle ultime ore. Addirittura, la nota giornalista Paola Ferrari ha avanzato un’ipotesi suggestiva e abbastanza clamorosa. Come ha scritto sul suo profilo Twitter, infatti: “Ibra potrebbe prendere le redini della società di Raiola. Ma vorrebbe dire l’addio al Milan. E’ un’ipotesi alla quale si sta pensando”. È quasi superfluo sottolineare il peso che ha avuto Zlatan Ibrahimovic nella vita sportiva di Raiola e viceversa, quindi un futuro del genere è tutt’altro che poco interessante. Allo stesso modo, però, la realtà potrebbe essere differente per quanto riguarda la successione del procuratore.

Da Ibra a Haaland e Donnarumma: cosa cambia ora

Ibra porta avanti il nome di Raiola: adesso può lasciare il Milan
Ibrahimovic © LaPresse

Sono tanti ora i campioni da gestire e che saranno protagonisti nel prossimo calciomercato. Intanto, parliamo di Erling Haaland. Il bomber, che ha un valore di 150 milioni di euro, è nel mirino dei massimi club di livello internazionale. E il Real Madrid resta in primo piano alla finestra. C’è anche da stabilire quale sarà il destino di Gianluigi Donnarumma che non è riuscito ad avere l’impatto e il rendimento attesi con il Psg. E poi Matthijs de Ligt che in estate potrebbe lasciare la Juve o restare da protagonista.

Tutti scenari che, secondo quanto riporta ‘Corriere.it’, potrebbero riguardare Vincenzo Raiola, per tutti Enzo. Da anni vicino a Mino, è stato fondamentale per la gestione dell’impero del procuratore, deceduto all’età di 54 anni. Una questione di famiglia insomma, Ibra permettendo.

 

Impostazioni privacy