Abraham stregato dalla Roma: “Mourinho mi ha convinto col… meteo”

Tammy Abraham innamorato della sua nuova vita tutta italiana

In pochi avrebbero scommesso in un impatto così dirompente di Tammy Abraham in Italia con la maglia della Roma. Dopo una stagione deludente al Chelsea, con pochissimo spazio trovato, il centravanti inglese ha trovato nella capitale la passione che gli serviva per far sua quella maturità probabilmente mai raggiunta appieno negli scorsi anni.

Abraham stregato dalla Roma: "Mourinho mi ha convinto col... meteo"
Abraham Mourinho © LaPresse

L’attaccante che in questa stagione ha messo a segno già 24 reti, forse non si aspettava così tanto affetto dai tifosi giallorossi: “È un club incredibile. Mi sembra di aver avverato un sogno. Da quando ho messo piede in questo posto, tutti mi hanno fatto sentire a casa. Anche dal ‘benvenuto’ in aeroporto. È stato incredibile vedere tanta gente ad accogliermi. E poi quando segno, wow: quanta passione. Qui senti parlare di calcio dovunque tu vada”.

Un’avventura che lo ha responsabilizzato rispetto alla comfort zone di Londra, come ammesso da Abraham sulle pagine del ‘The Athletic’: “Rispetto al Chelsea, qui mi guardano con occhi diversi. Non sono più ‘il giovane dell’academy’: alla Roma mi hanno fatto diventare una star. Sono stato nel club da quando ero un bambino, non è stato semplice andarmene. Ma poi arriva un momento nella tua carriera dove devi fare ciò che è il meglio per te. Su di me c’erano diversi club, tra cui anche l’Arsenal. Poi sono arrivati Mourinho e Tiago Pinto: ho parlato con loro e ho capito l’ambizione del club e quanto mi volessero. Roma era il posto giusto per me. Grazie al cielo sono qui”.

Abraham e il feeling con Mourinho: “E’ il mio zio italiano”

Abraham stregato dalla Roma: "Mourinho mi ha convinto col... meteo"
Abraham Mourinho © LaPresse

MOURINHO – “Ricordo ancora le sue prime parole con me. Mi disse: ‘Tammy, vuoi rimanere nella piovosa Inghilterra o goderti il sole a Roma? Abbiamo riso e discusso piacevolmente. Ha giocato un ruolo importantissimo nella mia scelta per venire qua. Lo chiamo il mio ‘zio italiano’. È esattamente come lo vedete in tv. È il miglior allenatore al mondo, anche solo per come riesce a motivarti. Ha un modo suo per cui riesce a entrarti dentro e sa come tirarti fuori il meglio. Non ti dirà mai quanto sei bravo o quanto stai facendo bene. Ti dirà solo che puoi fare di meglio. Ricordo una partita in cui per i primi 15-20 minuti non mi sentivo me stesso in campo. A un certo punto, mi chiama e mi dice: ‘Lo so che non sei ti stai trovando bene in campo e che non ti stai sentendo a tuo agio. Ma ho bisogno di più da te’. A fine partita vincemmo grazie a un mio gol”.

ITALIA – “Qui guidano come dei pazzi. Non ci sono telecamere, quindi vanno tutti veloce. Le prime volte in cui arrivavo agli allenamenti con la mia macchina, i miei compagni da dietro mi clacsonavano. Poi arrivati a Trigoria mi dicevano: ‘Tammy, ma quanto vai lento’. E io gli dicevo: ‘Guardate che 50km/h sono tanti in Inghilterra’”.

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