Donnarumma in ‘trappola’ al Psg: il ritorno in Serie A è una chimera

Situazione sempre più delicata al Psg per Donnarumma, che rischia di rimanere ‘imprigionato’ in Francia: gli scenari sul suo futuro

Meno di un anno fa, eroe assoluto con la maglia della Nazionale, nominato miglior giocatore di Euro 2020 e con la firma di un contratto faraonico con il Psg. Oggi, tutto è cambiato per Gianluigi Donnarumma, la cui avventura in Francia si sta rivelando quasi un incubo.

Donnarumma in 'trappola' al Psg: il ritorno in Serie A è una chimera
Gianluigi Donnarumma © LaPresse

Il portiere stabiese classe 1999 porta su di sé almeno parte delle responsabilità dell’eliminazione dei parigini dalla Champions, per l’errore su Benzema che ha lanciato la rimonta del Real Madrid. A seguire, le polemiche per il gol subito da Trajkovski che è costato all’Italia l’esclusione dai Mondiali e, dulcis in fundo, il 3 in pagella ricevuto da ‘L’Equipe’ per la rete subita con il Marsiglia, per sua fortuna alla fine ininfluente. Insomma, un momento davvero da dimenticare e prospettive che non si annunciano affatto rosee anche per il futuro a breve e medio termine.

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Donnarumma in 'trappola' al Psg: il ritorno in Serie A è una chimera
Gianluigi Donnarumma © LaPresse

Nonostante le recenti voci, infatti, Pochettino potrebbe restare in panchina al Psg per un altro anno, andando a scadenza nel 2023. Questo alimenterebbe dunque il dualismo con Keylor Navas per un’altra stagione, a meno di una partenza del costaricense. In Donnarumma, potrebbe farsi largo l’idea di ritornare in Italia, a queste condizioni. Ma si tratta di scenari, al momento, decisamente in salita. La forza economica per prenderlo, in Serie A, ce l’avrebbero soltanto in due. Potrebbe avercela il Milan, nel caso di un ingresso trionfale in società di Investcorp, ma dal punto di vista ambientale un ritorno di Donnarumma non è pensabile. E poi il Diavolo ha puntato forte su Maignan. Resterebbe la Juventus, ma in quel caso occorrerebbe una mossa per venire incontro ai bianconeri sia da parte del Psg che del diretto interessato. I francesi dovrebbero concedere l’acquisto in prestito, con un riscatto abbordabile (da 50 milioni di euro o di poco superiore). Il portiere dovrebbe ridursi l’attuale ingaggio da 12 milioni di euro di almeno un terzo, anche perché essendosi trasferito all’estero solo da un anno non si potrebbe applicare al suo contratto il Decreto Crescita.

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