ESCLUSIVO | Bonfrisco su Atalanta-Juve “Troppa ignoranza sul regolamento”

Angelo Bonfrisco, ex arbitro: “Le proteste dell’Atalanta nella gara con la Juve non sono motivate. Aia macchinosa sulla comunicazione”

Angelo Bonfrisco, ex arbitro di Serie A, analizza per Calciomercato.it quanto accaduto in campo tra Atalanta e Juventus ed in particolare le polemiche nerazzurre nel post gara. “La rabbia dell’Atalanta non era motivata: c’è troppa ignoranza sulla conoscenza del regolamento anche da parte degli addetti ai lavori. Non solo da parte dell’Atalanta: manca la comunicazione tra le società di calcio e gli arbitri”.

Lo scontro Koopminers-Szczesny
Lo scontro Koopminers-Szczesny ©LaPresse

Eppure, i rimedi non mancherebbero: “C’è l’ex arbitro Giannoccaro messo a disposizione dall’Associazione Italiana Arbitri per queste situazioni: forse, i chiarimenti non sono sufficienti. Perché un conto è la regola, un conto è l’interpretazione. Può aiutare questa figura ad evitare queste parole, come quelle del direttore Marino. Prendiamo il caso di Szczesny: è chiara occasione da rete? Se si, sarebbe da rosso. Già è discutibile questo aspetto. L’arbitro Mariani, però, applica il vantaggio e questo si concretizza: perché Muriel è libero di calciare. Il vantaggio non si è concretizza se Muriel avesse fatto gol: ma, solo se avesse avuto libertà di calciare. Il varista Aureliano gli aveva dato l’ok: ci stava un’ammonizione, ma non oltre. Poi, se uno vuol restare della propria idea, allora neppure l’arbitro può farci nulla. L’analisi Giannoccaro potrebbe tranquillamente farla subito: c’è la sala Var centralizzata che potrebbe esser sfruttata”.

L'arbitro Mariani tra Vlahovic e Bonucci
L’arbitro Mariani tra Vlahovic e Bonucci ©LaPresse

“Aia macchinosa: la comunicazione è fondamentale”

“Purtroppo – spiega Bonfrisco – abbiamo sempre tempi lunghi, l’Aia è troppo macchinosa. Ci arriveremo a spiegare, praticamente live, queste decisioni per il bene del calcio: la comunicazione è fondamentale. La presidenza di Trentalange è positiva finora, ma i tempi restano lunghi: anche se la direzione è quella giusta. Si deve recuperare un decennio di immobilismo. Gli arbitri subiscono il Var, il Var l’ha voluto il mondo del calcio: gli arbitri non fanno le regole, le fanno rispettare. Se gli strumenti migliorano in positivo, ben venga. Abbiamo avuto qualche anno di difficoltà per la classe arbitrale: Mariani, Doveri e due-tre giovani stanno venendo fuori alla grande. Rocchi sta accelerando i tempi per sostituire Orsato: Sozza, Marinelli ed Ayroldi sono i migliori di questa generazione”.

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