Salernitana, primo tempo horror: compleanno amarissimo per Colantuono

Il ritorno di Colantuono alla Salernitana è stato a dir poco da dimenticare: al primo tempo è 4-0 Empoli

I tifosi della Salernitana che si aspettavano una reazione con il cambio di allenatore, sono rimasti tremendamente delusi. Via Fabrizio Castori dopo il ko con lo Spezia, dentro Stefano Colantuono che l’ambiente dell’Arechi lo conosce benissimo. Anche per questo la piazza sperava subito in una scossa.

colantuono salernitana
Colantuono © Getty Images

Alla fine la scossa l’ha data l’Empoli di Andreazzoli alla partita. Dopo tredici minuti i toscani avevano già segnato tre gol, una scarica choccante di colpi a partire da Pinamonti dopo una manciata di secondi, poi il raddoppio di Cutrone e infine l’autogol di Strandberg a ‘coronare’ una prestazione sconcertante. La Salernitana in difesa non c’è, il ritorno in Serie A e in Campania di Colantuono – nel giorno del suo 62esimo compleanno – è a dir poco traumatico già dopo i primi 45 minuti. Il mister non allenava nella nostra massima divisione da 5 anni, non si sedeva su una panchina addirittura da 3 anni (l’ultima era stata proprio la Salernitana).

Salernitana, Simy e Ribery ancora non bastano: l’Empoli passeggia sul ritorno di Colantuono

Simy © Getty Images

Gli ultimi 15-20 minuti hanno fatto vedere almeno una reazione dei campani, che però subiscono da qualsiasi parte del campo. L’allenatore romano, su tutti e tre i gol, non ha potuto che allargare le braccia sconsolato e arrabbiato più volte. E poi è stato costretto anche a capitolare ulteriormente con lo 0-4 nel recupero.La Salernitana ha evidenti problemi di qualità e organizzazione, anche il solo Ribery – per quanto abbia chiaramente migliorato la pericolosità offensiva insieme al rientro di Simy – non può bastare. “Scelta semplice”, ha detto in conferenza Colantuono sul ritorno all’Arechi.

Tutto il contrario di quello che invece è stato il primo tempo con l’Empoli, che ha fatto il bello e cattivo tempo e poi ha semplicemente gestito, con qualche occasione clamorosa anche per il poker, poi arrivato su rigore. E il cucchiaio di Pinamonti ha pure innervosito Belec e i compagni, che sono andati a brutto muso dall’attaccante di proprietà dell’Inter. A questo punto di sicuro c’è chi si sta anche chiedendo se davvero ne valeva la pena, esonerare – e per giunta in quel modo – Castori che almeno qualcosa pian piano la stava smuovendo. E che comunque era stato il principale artefice della promozione.

Impostazioni privacy