Euro 2020 a Roma, incontro Gravina-Vaia: “Segno dell’Italia che riapre”

Oggi incontro tra Gravina e Francesco Vaia, direttore dell’Istituto nazionale per le malattie infettive dello ‘Spallanzani’ 

A Roma con il pubblico nelle partite degli Europei. La notizia è ormai ufficiale e assodata da tempo, ma ora sono da continuare a valutare le modalità e tutte le varie misure di sicurezza per l’accesso degli spettatori. Oggi è andato in scena nella sede della Figc a Roma un incontro tra il presidente Gabriele Gravina e il direttore dell’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ (che sarà l’ospedale di riferimento) Francesco Vaia “con l’obiettivo di definire proposte e modalità operative per l’organizzazione in totale sicurezza delle gare di UEFA EURO 2020, in programma nella Capitale a partire dall’11 giugno”.


Incontro tra Gravina e Vaia (Spallanzani): “L’Europa intera ci guarderà”

L’Olimpico potrà ospitare una percentuale di pubblico pari almeno al 25% della capienza, ora la FIGC è costantemente in contatto con tutte le istituzioni per la definizione di un protocollo che contenga le misure sanitarie e organizzative, una più facile mobilità e integrazione – anche con strumenti tecnologici – necessarie a favorire la migliore fruizione dell’evento da parte degli spettatori – prosegue la nota ufficiale della FIGC -. E’ intenzione della FIGC mettere sin da subito a disposizione del mondo del calcio professionistico la metodologia che verrà adottata nel Campionato Europeo, per assicurare il ritorno delle tifoserie negli stadi attraverso il piano graduale già individuato nell’ultimo Decreto Legge“.

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Gabriele Gravina ©️ Getty Images

A tal proposito ha parlato alle agenzie anche il professor Francesco Vaia: “Gli Europei a Roma sono il segno dell’Italia che riapre e che lo fa in sicurezza. Bisogna riaprire, far respirare la nostra società riaprendo tutto in condizioni di sicurezza. E per questo, per gli Europei come nella quotidianità, ci vuole la collaborazione dei cittadini che dovranno presentarsi allo stadio disciplinati, vaccinati, tamponati: sarà un elemento di civiltà. Tutta l’Europa ci guarderà, dobbiamo dare dimostrazione di efficienza del sistema, ma anche di grande responsabilità dei cittadini. Si può riprendere e continuare a fare sport, soprattutto all’aperto, in condizioni di sicurezza”.

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