Spezia-Inter, Conte: “Superlega? Meritocrazia in primis” | Stoccata alla UEFA

Conte ha commentato il pareggio dell’Inter in casa dello Spezia: “È normale sentire la pressione ora. Superlega? Meritocrazia in primis”

Non riesce a ritrovare la vittoria l’Inter e, contro lo Spezia, arriva il secondo pareggio consecutivo in campionato. Merito della squadra di Italiano, che è stata capace di fare subito male ai nerazzurri e poi bravissimi a subire il meno possibile. Antonio Conte, intervenuto ai microfoni di ‘Sky Sport’, ha commentato il pareggio del club meneghino. Ora all’Inter mancano solamente 8 punti per vincere lo scudetto. Per seguire e interagire in DIRETTA sulle ultime di Calciomercato ISCRIVITI al canale YOUTUBE!

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SPEZIA -“La pressione è inevitabile che si senta, anche perché tanti giocatori stanno lottando per la prima volta per vincere qualcosa di importante. Oggi se avessimo vinto non avremmo rubato nulla. È stata una partita di grandissima intensità e forse potevamo essere più qualitativi sotto porta e per questo stiamo parlando di un pareggio. Però va bene così, a me interessa comunque che ci sia la prestazione. Ormai mancano sempre meno giornate, ora dobbiamo recuperare bene le energie perché domenica c’è già il Verona”

SUPERLEGA “Dopo la partita con il Napoli siamo rientrati lunedì, martedì ci siamo ritrovati tutti quanti ed il lavoro è stato molto concentrato. Superlega? È normale che in questi giorni io abbia seguito tutte le notizie. Da uomo di sport dico che non bisogna mai dimenticare le tradizioni nello sport, bisogna rispettare le passioni nello sport e soprattutto lo sport deve essere meritocratico. La meritocrazia deve essere al primo posto, detto questo: la UEFA deve ragionare su tutto quello che è successo. I giocatori vengono spremuti come demoni e chi ci rimette sono solamente le società, per cui dovrebbero essere più premiate rispetto a quello che stanno facendo ora. Se tu prendi 10 di diritti, ne riservi 3 a tutti e ti tieni 7 non penso che sia giusto. Perché alla fine sono le società che investono sui giocatori e sugli allenatori”

UEFA – “Non ho fatto grandi riflessioni sulle nuove formule. Io penso che la Champions League e l’Europa League devono giocarle le squadre che se lo meritano sul campo da gioco, poi che siano da 36 o 62 squadre non importa. La meritocrazia va messa al primo posto, perché altrimenti non sarebbe più uno sport. La UEFA, poi, deve fare delle riflessioni perché penso che la fetta riservata alle società debba essere più congrua”

 

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