Napoli-Barcellona, Piqué: “Messi in azzurro? Nel calcio non si sa mai, spero di no”

Il difensore blaugrana in conferenza stampa alla vigilia del match del San Paolo in Champions League

NAPOLI BARCELLONA PIQUE' / Gerard Piquè ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di Champions League col Napoli. Ecco le sue parole dal ventre del San Paolo: “Il Napoli è una delle migliori squadre italiane, non ha iniziato bene la stagione ma ultimamente sono migliorati molto. Hanno battuto la Juve e altre grandi, non sarà un match semplice”. 
Sono stati giorni complessi nel club
“Cerchiamo di svolgere il nostro compito in campo, contano i risultati, provando a fare risultato e vincere quante più gare possibili, facendo le cose bene. Puntiamo ad arrivare lontano in Champions e domani sarà fondamentale fare risultato per avvicinarci alla qualificazione. Sarà una settimana importante, visto che nel weekend ci attende anche il Clasico”. 
È vero che il vostro livello non è sufficiente per vincere la Champions, siete d’accordo?
“Credo che abbiamo possibilità di vincere, non so quante, qualcuno dirà di più, altri meno, ora non importa: cerchiamo di battere il Napoli ed avvicinarci alla qualificazione. Sono dieci anni che competo a questi livelli e so che bisogna ragionare di gara in gara”.
Vi hanno convinto le spiegazioni del presidente sullo scandalo?
“Non voglio parlarne ancora, proviamo a voltare pagina e a concentrarci sul campo”. 
Come dimenticare le due sconfitte di Roma e Liverpool?
“Non dimenticheremo mai quelle due sconfitte, ma credo che fermamente che dalle grandi sconfitte si possono trarre conclusioni positive. Con l’esperienza vissuta lì sapremo affrontare qualsiasi difficoltà. Abbiamo imparato tanto”. 
Che emozioni ti dà giocare nel tempio di Maradona e cosa temete del Napoli?
“Molte cose. Gli azzurri stanno crescendo, negli ultimi mesi i risultati stanno arrivando e ci sono giocatori bravissimi come Mertens, Insigne, Milik e tanti altri. Possono crearci problemi se non scendiamo in campo con la mentalità giusta. Sarebbe importante fare un gol qui. Maradona è un giocatore unico nella storia del calcio, che ha giocato nel Barça e nel Napoli e si ricorderà per sempre. Se mi fai la domanda classica, ti dirò che preferisco Messi per la sua costanza e la magia che ci regala quotidianamente”.
Hai chiamato marionetta un giornalista…
“Pulcinella, dicono qui a Napoli. Le marionette sono ovunque, lo siamo tutti in qualche momento della vita. Era evidente ciò che volevo dire, ma qualsiasi dirigenza ha giornalisti che danno la sensazione di proteggerla. Non è un problema, è normale. Ma quando si passano alcuni limiti bisogna metterci la faccia”. 
Vi sentite attaccati?
“Credo che si sta dando troppa importanza alle questioni extracampo. Noi ci concentriamo sul campo, su ciò che possiamo controllare. Fa parte del gioco. Ciò che conta è vedere il Barcellona vincere e giocare bene, questo dipende da noi”. 
Hai parlato con Messi?
“Immagino che sarà contento di giocare in uno stadio nuovo, con una grande storia e tradizione, ma alla fine ciò che conta è la qualificazione, ed è ciò che vogliamo”. 
Lo immagini giocare nel Napoli?
“Nel calcio non si sa mai, per me sarà difficile ma bisognerebbe chiederlo a lui. Io vorrei che restasse qui. Cioè, qui no, a Barcellona (ride, ndr)”.

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