Inter-Verona, Conte: “C’è preoccupazione”: Altro segnale alla dirigenza

Il tecnico parla in conferenza alla vigilia del match di campionato

INTER VERONA CONFERENZA STAMPA CONTE / In vista del match di campionato tra Inter e Verona, valevole per la dodicesima giornata, Antonio Conte ha fatto il punto sulla sua squadra in conferenza stampa: clicca qui per restare aggiornato. Calciomercato.it segue in diretta: “Bisogna affrontarla con attenzione, sono in salute e pressano. Non sarà semplice, dovremo essere anche bravi a smaltire la delusione della sconfitta di Dortmund. Sicuramente può lasciare qualche strascico ma fa parte del processo di crescita e maturità. Bisogna smaltire scorie negative in poco tempo”.

Il tecnico ha poi parlato dell'incontro avuto con la dirigenza: “Voi lo vedete come sfogo, io non lo vedo così. E' una maniera con un fondo costruttivo per cercare di capire dove si è commesso qualche errore senza additare nessuno e mettendomi per primo dentro nella situazione. Voi l'avete visto come sfogo, non so se qualche dirigente l'ha visto come sfogo. Io sono stato chiamato qui per cercare di cambiare i giri del motore dell'Inter degli ultimi nove anni. Ogni cosa che faccio la faccio per migliorare e capire se si può fare meglio. Se per voi è stato uno sfogo per me non lo è stato. I dirigenti sono i primi a riconoscere alcune situazioni che potevano essere fatte in maniera migliore a inizio stagione. Non vedo problemi coi dirigenti, si ha lo stesso pensiero”.

Inter-Verona, Conte in conferenza stampa

Parlando dei suoi obiettivi, Conte ha mandato un altro segnale alla dirigenza: “Quando parlo di strategia fa parte anche questo. Sono stato chiamato all'Inter per cambiare qualcosa. Spalletti ha fatto un grandissimo lavoro, sono stato chiamato e ho accettato sapendo di arrivare in un momento storico difficile. Chi è davanti è strutturato da tempo, mi riferisco non solo alla Juve. Io porto aspettative su me stesso e non posso mantenerle solo su me stesso. Tutti dobbiamo cambiare i giri del motore se vogliamo portare l'Inter a competere per cercare di tornare protagonisti. Se creo difficoltà a qualcuno questo mi dispiace, ma sono stato chiamato per questo. Nel momento in cui dovessi accorgermi che questo non può essere fatto diventa difficile. Io non posso snaturarmi. Chiedo sempre tantissimo a me stesso e al mio staff, andiamo alla ricerca dell'eccellenza. Non ci possiamo accontentare. Dobbiamo spingere e alzare l'asticella sotto tutti i punti di vista. Tutti uniti e compatti, altrimenti la storia sarà sempre uguale negli anni. A me vivacchiare non piace”.

GLI INFORTUNI – “Idee alternative è portare un Primavera in rosa, alternare Fonseca e Vergani – prosegue Conte – Non vedo in questo momento altre alternative. Io ho grande fiducia in Lukaku, Lautaro ed Esposito, non avrei timore a farlo partite dall'inizio. Cercheremo di far crescere anche Fonseca e Vergani. Danilo si sta allenando da una settimana con noi, avverte ancora un po' di fastidio, la calcificazione non arriva dall'oggi al domani. Vedremo oggi che tipo di disponibilità darà Danilo, dopo la sosta potrebbe tornare. Stefano viene da un problema all'adduttore, sta faticando a recuperare. Vediamo che tipo di situazione ci sarà per domani, faremo valutazioni anche mordendoci la lingua. Bisogna essere intelligenti e freddi”.

LA DIFESA – “Per noi è molto meglio quando riusciamo a stare alti e dare pressione. Questa squadra ha fatto più di trenta gol, ne abbiamo incassati un po' di più rispetto alla media. Bisogna tornare a gioire anche per non aver preso gol. Attacchiamo in undici ma anche nella fase difensiva è una questione che riguarda tutta la squadra. Non si possono addossare colpe a un settore”.

BORUSSIA DORTMUND – “Io non è che non lo sapessi cosa è successo nel secondo tempo. In quel momento era più importante parlare di altre cose piuttosto che parlare di cosa non è andato nel secondo tempo. Non so se per mancanza di forze nostre o per la forza dell'avversario ci hanno costretto a difendere nella nostra metà campo. Dovevamo continuare ad aggredirli alti prendendoci anche qualche rischio. La situazione è in una via di mezzo, non so se avevamo tutta questa forza per pressare alti. Nel calcio ci sono momenti in cui devi capire che vincere a Dortmund ti cambia la vita. Significava stare con un piede e mezzo nel prossimo gruppo. Ci deve essere grande rimpianto. Io devo essere molto onesto, la sconfitta di Dortmund ha cambiato le possibilità di passaggio del turno, oggi molto esigue. Dobbiamo fare due vittorie e sperare in qualche risultato”.

Impostazioni privacy