Serie A, i retroscena di Mazzoleni: dal rigore pro-Juve alla foto di Spalletti

L’ormai ex arbitro racconta alcuni episodi della sua carriera

SERIE A MAZZOLENI / L'ex arbitro Paolo Silvio Mazzoleni ha parlato di alcuni episodi della sua carriera in un'intervista a 'L'Eco di Bergamo'. Tanti i retroscena curiosi, come quello che riguarda Luciano Spalletti: “Quest'anno a fine gara sto lasciando San Siro dopo aver diretto l'Inter, passo davanti al loro spogliatoio e sulla porta, era aperta, campeggia una mia foto con scritto 'è tosto, è spigoloso'. Incrocio Pane, è nello staff di Spalletti, gli chiedo spiegazioni e lui mi dice: 'Il mister lo fa sempre, per spiegare ai giocatori chi è l'arbitro'”.

Un giudizio sui tanti calciatori arbitrati: “Ibrahimovic il più forte che ho visto, l'unico che sul campo ti dava la sensazione di poter vincere le partite da solo. Messi il simbolo del talento, Cristiano Ronaldo la macchina perfetta. Zanetti e De Rossi i più carismatici, Hamsik quello meno sopportabile. I rapporti migliori li ho avuti con i carismatici: De Rossi, Bonucci, Zanetti, Diamanti, Gattuso, Stankovic“. 

C'è spazio anche per qualche decisione arbitrale contestata: “Uno degli errori che più mi tormentano è un rigore in Juventus-Genoa: lo fischio, chiedo aiuto ai leader in campo, Del Piero che ha subìto il fallo giura che era in area, i genoani sostengono il contrario. Io l'ho visto in area: rigore. 
La sera vedo le immagini: fuori area di un metro. Bene: oggi, con il VAR, a quell'errore si rimedia in pochi secondi”. E su la Supercoppa del 2012 e l'espulsione di Koulibaly: “Nessuna decisione sbagliata, quel rosso a Pandev è figlio della segnalazione di un assistente, Stefani, che poi ha fatto anche la finale dei Mondiali in Brasile con Rizzoli. Il rosso a Koulibaly è una decisione che nessuno può contestare: è il regolamento. I buu razzisti sono di competenza delle autorità, non dell'arbitro”

 

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