Squalifica Raiola, arriva il duro commento dell’agente

“Decisione ispirata da logiche di palazzo. Non mi hanno perdonato le ultime critiche alla Figc”

RAIOLA SQUALIFICA FIGC / Mino Raiola ha commentato in maniera dura la squalifica sua (3 mesi) e di suo cugino (2 mesi) decisa ieri dalla Commissione procuratori della FIGC: “Non è una sorpresa, purtroppo – le parole dell'agente all'Ansa' –  Personalmente temo sia una decisione ispirata da logiche di palazzo, senza tener conto della realtà. Suppongo che non mi abbiano ancora perdonato le critiche che avevo mosso alla Figc per lo stato in cui versa il calcio italiano e anche per gli ultimi episodi di razzismo. Credo che questo possa aver avuto un peso sulla decisione perché mi hanno coinvolto in una storia inventata ad arte con la quale non ho nulla a che fare – ha aggiunto Raiola – Il diritto e la giustizia dovrebbero sempre prevalere in un ordinamento civile e quindi ho fiducia che a breve tutto verrà chiarito. Non solo chiederò giustizia ma tutelerò anche la mia libertà di pensiero e parola in ogni sede e grado di giudizio”, ha concluso Raiola che ha attaccato la Figc anche con un post in lingua inglese su Twitter.

“Questa 'squalifica italiana' non è una sorpresa, sfortunatamente. Il mio dispiacere è che questa è una sentenza dominata da volontà politiche che non prendono nella giusta considerazione le ragioni della legge. E' una sentenza basata su bugie e basi false. La legge e la giustizia in ogni caso dovrebbero prevalere in ogni sistema corretto e civile e spero che la mia posizione venga riconsiderata nei giusti binari sin dai primi passi di questa storia. Penso che la federazione non si sia dimenticata di me, di quando ho mosso delle critiche sul suo ruolo per il disastroso stato del calcio italiano, e anche sul suo ruolo negli ultimi episodi di razzismo. Credo che la mia opinione abbia avuto influenza nella valutazione del caso. Credo nella giustizia contro l'ingiustizia e nella libertà di parola. Farò valere questo in ogni grado di giudizio possibile, poiché il mio obiettivo principale è l'interesse del calcio italiano. Combatterò orgogliosamente questa battaglia per ottenere ciò che è conforme con la legge. Questa discussione è 'ristretta' al territorio italiano e non ha ripercussione per i giocatori che rappresento”