Juventus, addio Pjanic? Da Modric a Gündogan: la lista dei sostituti

Anche Verratti e Wilshere nella lista di Marotta se parte il bosniaco

JUVENTUS MODRIC GUNDOGAN VERRATTI / Il calciomercato in uscita della Juventus potrebbe non riguardare soltanto il reparto offensivo, con Mandzukic e Higuain primi indiziati a lasciare Torino questa estate. All'orizzonte si addensano anche delle nubi sul futuro di Miralem Pjanic, che stuzzica la fantasia delle big di Spagna Real Madrid e Barcellona oltre al Manchester City. I campioni d'Italia per il momento blindano il regista bosniaco, anche se un'offerta superiore agli 80 milioni di euro potrebbe far vacillare e non poco Marotta e soci.

In attesa della firma di Emre Can, è Milinkovic-Savic il sogno estivo della Juve per rinforzare la mediana a disposizione di Allegri. Con un eventuale addio di Pjanic, però, la 'Vecchia Signora' dovrà reperire in sede di mercato un playmaker all'altezza dell'ex Roma. Inevitabile che l'attenzione in questo senso si sposti su Luka Modric, da tempi non sospetti oggetto dei desideri della dirigenza della Continassa. L'età (classe '85) e un contratto in scadenza nel 2020, potrebbero spingere il croato e il Real a valutare attentamente la situazione aprendo ad uno scenario lontano da Madrid per il giocatore.

Calciomercato Juventus, gli obiettivi con la cessione di Pjanic

Altro 'pallino' di Marotta e Paratici in mezzo al campo è sicuramente Marco Verratti, anche se una possibile trattativa si preannuncia irta di difficoltà vista la chiusura del PSG e la volontà dello stesso nazionale azzurro di restare sotto al Tour Eiffel. Un nome spendibile per la regia bianconera sarebbe pure Ilkay Gündogan, che con il probabile sbarco di Jorginho alla corte di Guardiola potrebbe anche decidere di rimettere in discussione il suo futuro al Manchester City. Senza dimenticare, infine, Jack Wilshere – seguito in Serie A anche da Roma e Milan – le cui percentuali di rinnovo con l'Arsenal sarebbero però in risalita dopo il cambio di guardia in panchina e l'arrivo di Emery per il post-Wenger.

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