Milan, Maldini: “No a un ruolo di facciata. Donnarumma? Peccato si sia bruciato…”

L’ex bandiera rossonera ha spiegato il no detto alla nuova dirigenza

MILAN MALDINI / In tanti attendono il ritorno nel calcio di Paolo Maldini, che per ora si limita a guardarlo e analizzare quanto avviene. Le chance per diventare un dirigente, magari nel suo Milan, ci sono state, ma infine nulla di fatto. Di questo e altro ha parlato nella lunga intervista concessa a 'Tuttosport': “Al Milan ho detto che non volevo avere un ruolo di facciata. La mia storia nel club rossonero imponeva che avessi delle responsabilità. I risultati stagionali non sono di certo quelli che ci si aspettava. E' stata però un'annata complicata, dal passaggio di proprietà ai tanti calciatori nuovi”.

DONNARUMMA – “E' difficile capire la realtà dei fatti, se non vivi l'ambiente dove questi si svolgono. La comunicazione però è importante e devo dire che, da una parte e dall'altra, ci sono state delle pecche. E' un peccato che un talento del genere, così giovane, si sia bruciato con parte della tifoseria. Una situazione che non fa bene a nessuno. Prestazioni? Sta pagando un anno di polemiche fuori luogo, come quella dell'ex primo ministro Letta”.

JUVENTUS – “La Juve non ha avuto nessun cambio di proprietà, così la sua mentalità è rimasta intatta. Il Milan deve recuperarla. E' questo che rende una squadra vincente”.

Tra Buffon e Gattuso: Maldini ricorda la vecchia guardia

Impossibile non parlare dell'addio alla Juventus di Buffon: “Solo lui sa quanto il calcio gli abbia dato e quando possa ancora dargli ora. Rispetto ai giocatori di movimento, ha di certo meno difficoltà sul fronte fisico. Dopo i 35 anni però sa bene che ogni errore viene sottolineato per via dell'età, anche se poi sbagli meno di quando ne avevi 25”.

GATTUSO – “E' stata una delle poche sorprese positive in stagione. La sua grinta era nota, ma è stato bravissimo anche a livello di comunicazione. Le esperienze a Pisa e in Grecia lo hanno aiutato”.

Impostazioni privacy