Juventus-Real, Lippi: “Il gruppo di Allegri intelligente come il mio”

Ecco le parole dell’ex tecnico bianconero, che presenta così la finale di Champions

JUVENTUS CHAMPIONS LEAGUE FINALE REAL MADRID / E' infine giunto il giorno tanto atteso, quello della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. I bianconeri hanno conquistato per la seconda volta in tre anni l'ultimo atto della competizione e, come a Berlino, si ritroveranno dinanzi una spagnola. Se allora però la finale venne vista come un'impresa, stavolta c'è una consapevolezza differente. Questa Juventus è all'altezza del Real e, proponendo il proprio gioco, potrebbe portare a casa la Coppa. 

Intervistato dal 'Corriere dello Sport', Marcello Lippi ha commentato le ultime news Juventus, facendo confronti col passato e analizzando la rosa di Allegri. Ecco quanto evidenziato da Calciomercato.it: “Sono la persona meno indicata cui chiedere consigli su come si vinca la Champions League. Ne ho disputate cinque di finale, compresa quella asiatica, vincendone solo due. La Juve ha creato le giuste basi, mentre a Berlino veniva da una ricostruzione. Quella finale sembrava quasi casuale. La programmazione di questi due anni invece ha portato alla consapevolezza della propria forza. Dopo la sconfitta col Barcellona hanno capito di dover aumentare la prestanza tecnica”.

FINALE AJAX – “Ricordo d'aver portao la squadra a cena una settimana prima della gara, così da stemperare un po' gli animi. I giocatori mi chiesero come affrontare quell'Ajax, che al tempo dettava legge in Europa. Dissi loro che l'avremmo fatto in una maniera che loro non conoscevano, aggredendoli in ogni zona del campo. Facemmo così e vincemmo ai rigori, anche se avremmo meritato il successo nei 120'”.

Juventus, in finale di Champions: tra passato a presente

In molti hanno provato a fare paragoni tra questa Juventus e quelle del passato. Ci prova anche Lippi, che guarda ai suoi inizi bianconeri: “Trovo molte analogie con la mia prima squadra che arrivò alla prima Champions. Quella Juventus fece quattro finali, tre delle quali consecutive. Squadre simili per intelligenza di alcuni giocatori d'attacco. Noi avevamo Vialli, Del Piero, Ravanelli e oggi ci sono Higuain, Dybala e Mandzukic. I miei attaccanti si convinsero che giocare anche difesa fosse fondamentale, e questo vale anche per la squadra di Allegri”.

ALLEGRI – “Ha dimostrato ampiamente di non aver bisogno dei consigli di nessuno. Guida la Juve con una saggezza straordinaria. Il Real ha qualità offensive eccezionali, come le aveva però anche il Barcellona. Il Madrid ha però soltanto quello, senza capacità di difendere. Svolta? Direi il cambio modulo. Ha capito che la svolta era nell'aumento di qualità in campo, dunque ha aggiunto più calciatori offensivi nel proprio modulo”.

Serie A, dai giovani all'addio di Totti

Il calcio italiano sta vivendo una rinascita, che passa necessariamente attraverso molti giovani: “Mi piacciono molto i ragazzi dell'Atalanta, che ha puntato tanti sui giovani, arrivando quarta. Calciatori interessanti li ha il Sassuolo, come Pellegrini. Apprezzo Gagliardini, Conti, Spinazzola, e anche Kessié”.

TOTTI – “Ho rivisto su internet la serata e lo stadio in lacrime. Tutto meritato. A me però piace ricordare la faccia di Francesco quando andai a trovarlo dopo la frattura del malleolo. Era il febbraio del 2006, molto vicino al Mondiale. Gli vidi sorridere gli occhi quando gli dissi: 'Non preoccuparti, io ti aspetto'. Anche un Totti non al 100% sarebbe stato determinante per noi”.

BUFFON – “Sono molto legato a Buffon. Ci sentiamo spesso e lo ritengo un fuoriclasse. A 39 anni è sempre il migliroe al mondo ed è un grande in campo ma anche nella comunicazione. Sa sempre cosa dire e non sfugge mai a nessuna domanda. Spero la Juve batta il Real per tanti motivi ma soprattutto perché potrebbe consentirgli di vincere il pallone d'oro, che merita”.

Luca Incoronato @_n3ssuno_

Impostazioni privacy