C’entra Pio Esposito. E ad Allegri avrebbe fatto molto comodo
Si è sfiorato il derby di mercato, l’ennesimo della storia. Alla fine non c’è stato neanche un accenno di stracittadina, perché l’Inter lo aveva già mollato dopo che per settimane era stato uno degli obiettivi più concreti per rinforzare il reparto offensivo.

Rasmus Hojlund avrebbe potuto vestire la maglia nerazzurra. Il club lo aveva scelto come nuova terza punta, in sostanza per insidiare la coppia formata da Lautaro Martinez e Thuram.
Nel danese esploso con l’Atalanta, e al tempo fuori dai piani del Manchester United, il danese rappresentava una sorta di ‘nuovo Lukaku’ da mettere, per l’appunto, alle spalle dei titolarissimi dopo un’annata in cui l’argentino e il francese non avevano di fatto avuto delle alternative valide.
Pio Esposito ha bloccato tutto
I contatti col suo entourage sono andati avanti per settimane, fino all’esplosione di Pio Esposito al Mondiale per Club. Per Chivu, ma anche per la dirigenza che così ha potuto spendere altrove, il classe 2005 era già pronto a indossare la maglia nerazzurra, quella della prima squadra. E così Hojlund è uscito definitivamente dai radar interisti.
Per entrare in quelli milanisti, con Tare a caccia di una prima punta: convinceva e convince zero Gimenez, e l’ex atalantino stuzzicava non poco. Giovane e dal grande potenziale, ma con un problema enorme: il costo del cartellino. 45/50 milioni di euro, la cifra che ha investito alla fine il Napoli, dopo il grave infortunio accorso a Lukaku, tra prestito oneroso e obbligo.
Il Milan non ci ha creduto fino in fondo
Oltre ai soldi, c’era poi la questione formula per nulla secondaria: Hojlund non voleva correre il rischio di diventare un pacco postale andata/ritorno, no quindi al prestito con il semplice diritto.
Voleva, insomma, che il club interessato a prenderlo avesse un progetto chiaro e a lungo termine per lui. Il Milan non lo aveva, per cui il Napoli ha avuto strada libera al netto dell’inserimento last minute del Lipsia e delle discussioni accese, a un passo dalla firma, sui diritti di immagine.

Napoli, Hojlund scommessa vinta
Sette gol e tre assist in 19 partite, Hojlund ha conquistato subito la piazza e Antonio Conte, uno degli allenatori più esigenti che ci sia in giro. Il danese, un rimpianto più per il Milan che per l’Inter visti i limiti della squadra di Allegri in zona gol, ha la stoffa del grande centravanti: personalità e capacità di decidere le partite. La ‘scommessa’ di De Laurentiis è stata vinta.




















