Il verdetto emerso dall’inchiesta Prisma e i possibili cambiamenti relativamente al fronte della giustizia sportiva: cosa succede adesso a Torino
Dibattito nuovamente aperto sulle vicende della Juventus, dopo che nell’inchiesta Prisma Maurizio Arrivabene è stato prosciolto. La differente valutazione a livello penale delle responsabilità dell’amministratore delegato potrebbe spingere la Juventus a ottenere una revisione della sentenza sportiva sul caso plusvalenze. Ma la strada per il club bianconero è in salita.

Il tema viene analizzato sulla rivista giuridica ‘Ius101’ dall’avvocato Michele La Francesca, esperto di diritto, che spiega come la Juventus e lo stesso Arrivabene, in ragione di quello che era stato definito l’apporto causale del dirigente, che era costato due punti di penalizzazione in classifica sul totale dei 10 nella stagione 2022/2023, potrebbero agire alla ricerca di un risarcimento economico. Il club, perché quei due punti di differenza avrebbero decretato un quinto posto invece di un settimo posto, con relativi benefici economici. Il dirigente, per il pregiudizio subito in termini professionali e personali. Ma la giustizia sportiva può mantenere l’autonomia di valutazione rispetto a quella penale e dunque nello specifico la propria discrezionalità.
Juventus contro la giustizia sportiva: ecco perché la revisione della sentenza è in salita
Nel dettaglio, la possibilità concreta di revisione della sentenza sarebbe limitata a un solo caso, che però non pare emergere dal procedimento penale, come spiega sempre l’avvocato La Francesca.

A determinare, in tal senso, è l’articolo 63 del Codice di Giustizia sportiva che definisce così i casi di una possibile revisione:
- a) sopravvengano o si scoprano nuove prove che, sole o unite a quelle già valutate, dimostrino che il sanzionato doveva essere prosciolto;
- b) vi sia inconciliabilità dei fatti posti a fondamento della decisione con quelli di altra decisione irrevocabile;
- c) venga acclarata falsità in atti o in giudizio.
Non essendo emerse nuove prove, la casistica applicabile in questo caso sarebbe quella alla lettera b). Ma anche in questo caso, difficile che cambi qualcosa. Dato che la revisione, stando a quanto sostiene sempre l’avvocato La Francesca, sarebbe possibile solo se i fatti contestati non sussistessero, e non è quanto emerso dal procedimento penale, bensì il proscioglimento di Arrivabene è arrivato per non aver commesso i fatti.




















