“Farmaco contenente sostanza probita”: il club prende provvedimenti
L’indagine avviata dalla FIFA potrebbe portare a una squalifica pesantissima. Quella massima possibile per casi di doping, vale a dire quattro anni.

Quattro anni vorrebbe dire carriera pressoché finita in largo anticipo, per questo Yeray Alvarez farà il possibile e l’impossibile per evitarla. L’ultima partita del difensore dell’Athletic Bilbao, 30 anni compiuti lo scorso 24 gennaio, risale ormai allo scorso 15 maggio. La sospensione è scattata dopo che Alvarez è stato trovato positivo al termine della semifinale d’andata di Europa League col Manchester United.
“Colpa del farmaco per curare l’alopecia”
Il classe ’95 si è subito difeso dando la colpa a un prodotto per prevenire la caduta dei capelli impiegata in quel periodo: “Sono in cura per l’alopecia da anni – ha scritto sui social lo scorso 10 luglio – Dopo aver esaminato il caso, abbiamo stabilito che l’esito positivo del test è dovuto alla mia ingestione accidentale di un farmaco preventivo per la caduta dei capelli contenente una sostanza proibita“.
Doping, squalifica ‘alla Pogba’ per Yeray Alvarez?

L’Athletic, in cui milita praticamente da sempre e al quale è contrattualmente legato fino a giugno 2026, lo ha fin qui sostenuto ma ora starebbe valutando l’adozione di un provvedimento disciplinare piuttosto severo. Del resto Alvarez difficilmente riuscirà ad evitare la squalifica. Che potrebbe essere meno pesante, di diciotto/ventiquattro mesi (in stile Pogba), nel caso in cui riuscisse a dimostrare di non aver assunto volontariamente la sostanza dopante.




















