Torna in campo anche la Juventus per la seconda partita del Mondiale. Il medico bianconero lancia l’allarme
Dopo l’Inter, torna in campo anche la Juve di Tudor al Mondiale per Club. I bianconeri, dopo la cinquina dell’esordio, affrontano a Philadelphia il Wydad di Casablanca. La formazione marocchina ha perso ma ben figurato al debutto contro il Manchester City. Una delle grandi variabili del match potrebbe essere il caldo.

Stando alle ultime indiscrezioni, infatti, oggi a Philadelphia sono attese temperature fino a 36 gradi. La squadra di Tudor scenderà in campo alle 18:00 italiane, che corrispondono alle ore 12:00 locali negli Stati Uniti. A ‘La Gazzetta dello Sport’, il medico sociale della Juve Marco Freschi ha lanciato l’allarme: “C’è il rischio crampi e affaticamenti muscolari. Poi c’è anche il pericolo di un colpo di calore, che ti può far perdere i sensi“.
“La cosa più importante è arrivare con un’adeguata idratazione, cosa che si prepara nelle 48 ore precedenti. Devono essere previste bevute frequenti e non solo quando si ha sete e devono essere bilanciati i sali – ha spiegato il dottore – perché in una condizione di alta umidità si perde tantissimo con il sudore. In particolare gli elettroliti potassio e magnesio devono essere integrati già nelle giornate precedenti oltre che durante la gara. Esistono degli strumenti che misurano lo stato di sudorazione e anche il tipo, noi li abbiamo in via sperimentale ma non qui negli USA“.
Juventus, il medico sociale: “Rischio crampi, affaticamenti muscolari ma non solo”
Anche in casa bianconera, dunque, c’è grande attenzione per il pericolo caldo. “Nel cooling break vengono adottate delle strategie di raffreddamento, con asciugamani bagnati e mentolati, che servono a dare una sensazione di freschezza maggiore e vanno messi su gambe, collo e sopratutto sui polsi”, ha spiegato Freschi.

In conclusione, il medico ha ribadito i principali rischi del match: “Nell’intervallo usiamo gel e bevande isotoniche con qualche zucchero a rapido assorbimento. Noi finora nel ritiro in West Virginia non abbiamo ancora sofferto il caldo vero. Il rischio sono crampi e affaticamenti muscolari. Poi c’è anche il pericolo di un colpo di calore”.