Il numero uno della Federcalcio ha detto la sua sulle elezioni Figc e sulla suggestione Del Piero, lodando il dirigente della Juventus. E al calcio italiano ha dato voto 8/8.5
Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha incontrato la stampa dopo l’ultimo Consiglio Federale dell’anno 2024, in cui è stato approvato il sistema delle Licenze Nazionali e le modifiche regolamentari per i prestiti che, limita a un anno la cessione del contratto di calciatori e vieta il cosiddetto ‘prestito su prestito’. Vorrà dire che per un nuovo prestito bisognerà prima risolvere il contratto con un precedente accordo, oltre alla limitazione del numero di calciatori ceduti (cinque in totale, senza limite gli under 23)

Interessante anche il passaggio a Calciomercato.it su Del Piero possibile presidente Figc (le elezioni sono previste per il 3 febbraio con Gravina super favorito, ndr), in cui Gravina sottolinea come esempio Giorgio Chiellini, per certi versi strizzando l’occhio all’attuale dirigente della Juventus. “Da parte mia non ci sono novità su Del Piero, lui stesso è stato molto chiaro. Mi dispiace, perché a volte c’è qualcuno che si diverte nell’attivare meccanismi più di disturbo che di attività positiva nel proporre – anche se il consenso degli interessati -, vedi anche Montezemolo, si tirano fuori ogni tanto personaggi di altissimo spessore. Ho una grandissima considerazione di Del Piero, grandissimo calciatore, ma il nostro mondo è basato su regole che conoscente. Per poter porre una candidatura serve essere designato, bisogna attivare meccanismi trasversali. E attivare meccanismi di conoscenza. Io ho citato più volte esempi tangibili della capacità di voler diventare a tutti i costi dirigente nel mondo del calcio. Mi permetto di fare un nome su tutti, lo stimo tantissimo, si chiama Giorgio Chiellini. Lui, è andato a scuola, ha fatto un’esperienza all’estero straordinaria, oggi è un dirigente stimato”.
Gravina prosegue: “Con grande piacere ho accolto la nomina nell’ultimo comitato esecutivo come mebre nella commissione che io presiedo, la Club Competition, dopo che è entrato in Eca. Quindi è entrato in Eca, designato nella più importante commissione della Uefa. A me piace questo livello di crescita di alcuni dirigenti, col valore aggiunto di essere stato un grandissimo calciatore e capitano della nostra Nazionale. E devo dire anche un ragazzo con titoli di studio importanti, capacità di relazione straordinaria sotto il profilo personale e linguistico. Questo è un profilo che fa bene il calcio a tutti i livelli. In prospettiva lo vedo con ruoli di spicco? Lui è un grandissimo dirigente, non nascondo la stima per lui e lo sa, non svelo nessun segreto. Giorgio conosce perfettamente il mio modo di valutazione, di stima e affetto nei suoi confronti”.
Gravina: “Al 2024 del calcio italiano do un 8,5. Per il nuovo anno mi auguro più rispetto”
Gravina poi traccia un bilancio dell’anno del calcio italiano dal punto di vista sportivo e ‘politico’: “Considero il bilancio particolarmente positivo, dividendo la parte sportiva con dei successi delle nostre nazionali che hanno portato a centrare per la proma votla nella storia un premio importante come il premio Burlaz, riconosciuto dalla Uefa per successi tra under 17 e under 19 degli ultimi tre anni ed è un risultato straordinario. Devo valutare non solo la Nazionale maggiore, che ha vissuto un momento di passaggio nella crescita e nell’evoluzione, avevamo bisogno di quell’alert negativo per ripartire con maggiore entusiasmo. I risultati della nostra Nazionale, una delle più giovani della storia, stanno dando riscontri”.

E ancora: “C’è poi da considerare l’approvazione di un piano strategico e industriale, l’approvazione della modifica dello statuto federale, la valorizzazione del nostro sport, mi riferisco al coinvolgimento delle scuole, a tutto il percorso legato alla socializzazione, all’attività di responsabilità sociale, sono tutte sfumature d’azzurro, ma ad alto contenuto di valori morali ed etici. Ritengo sia un bilancio particolarmente positivo. Si poteva fare di più, c’è sempre da fare di più, ma su questo ci confronteremo nelle prossime settimane. Un voto? Sul piano sportivo un 8/8.5 penso vada riconosciuto per i risultati delle nazionali giovanili in primis, un voto alto anche sulle valorizzazioni delle altre dimensioni. Ci sono modelli come Udinese, che unisce sport e politica, valorizza l’identità del territorio, ottenere la finale di Supercoppa a Udine la dice lunga sulla chiave di successo sulla nostra attività di politica internazionale. È altrettanto importante poter annoverare la possibilità, battendo la Germania, di organizzare la Nations a Torino.
Augurio per un nuovo anno? “Ci dobbiamo concentrare dandoci una priorità assoluta. Poi spero in un anno di maggiore serenità, tranquillità, maggiore rispetto. Se qualcuno non sa di cosa parlo, bisogna declinare in maniera totale il rispetto e praticarlo nel mondo del calcio, anche quotidianamente”.