Superlega, non è finita: attesa la nuova sentenza

Non è ancora chiusa la vicenda relativa alla Superlega: nelle prossime settimane un nuovo atto dell’intricata vicenda

Si continua a parlare di Superlega: dopo la storica sentenza dello scorso dicembre potrebbero arrivare altre novità relative alla Superlega.

Nuova udienza sulla Superlega
Ceferin © LaPresse – Calciomercato.it

Il prossimo 14 marzo sarà una data da cerchiare in rosso per quanto concerne la Superlega: quel giorno, infatti, si terrà una nuova udienza come stabilito dal 17° Tribunale commerciale di Madrid a seguito della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea. A dicembre è stato stabilito che le regole di Uefa e Fifa per bloccare questa nuova competizione vanno in direzione opposta al diritto europeo, anche se in merito non si è ancora espressa la Corte di giustizia dell’Unione europea, il cui parete è vincolante per il tribunale spagnolo.

In particolar modo, secondo la sentenza dello scorso dicembre, UEFA e FIFA avrebbero abusato della loro posizione dominante, dato che le regole che subordinano la creazione di una nuova competizione alla loro autorizzazione “non sono soggette ad alcun criterio che ne garantisca il carattere trasparente, obiettivo, non discriminatorio e proporzionato“.

Superlega, a marzo nuova udienza: ecco di cosa si discuterà

Inoltre, le “loro regole sullo sfruttamento dei diritti di trasmissione possono danneggiare i club calcistici europei, tutte le imprese che operano nei mercati dei media” e anche “i consumatori e i telespettatori, impedendo loro di beneficiare di competizioni nuove, potenzialmente innovative o interessanti”.

Nuova udienza sulla Superlega
Florentino Perez © LaPresse – Calciomercato.it

La Corte ha stabilito che “il potere di determinare le condizioni di accesso al mercato da parte di imprese potenzialmente concorrenti, in considerazione del rischio di conflitto di interessi che crea, deve essere accompagnato da criteri che ne garantiscano la trasparenza, l’obiettività, la non discriminazione e la proporzionalità”. Ora spetta al Tribunale di Madrid “verificare se tali norme siano comunque in grado di avvantaggiare i vari gruppi di interesse calcistici, ad esempio attraverso una ridistribuzione solidale dei proventi generati da tali diritti”.

Il prossimo 14 marzo in Spagna i giudici del tribunale di Madrid dovranno stabilire se “tali norme siano comunque in grado di avvantaggiare i vari gruppi di interesse calcistici” come ad esempio “tramite una ridistribuzione solidale dei proventi generati da tali diritti”.

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