José Mourinho nella conferenza stampa prima della partita di domani contro il Betis parla senza filtri: “Ci sono poveri e ricchi”
Una partita fondamentale quella di domani per il futuro in Europa League della Roma. Dopo la pesante sconfitta in casa, i giallorossi ritrovano il Betis, ma a Siviglia, nella bolgia del Benito Villamarin. Una partita che la Roma è costretta a vincere se vuole qualificarsi e sperare ancora nel primo posto, che rimarrebbe comunque difficile.
Il tecnico della Roma, José Mourinho, nella conferenza stampa prepartita spiega il problema degli infortuni e la preparazione in vista del Mondiale:
“È una cosa di cui si parla da tanto, prima se ne parlava solo adesso lo viviamo. Io ho imparato a piangere meno di quello che piangevo prima e a vivere con realtà le cose. Dire che si gioca troppo e dire che i club più ricchi sono privilegiati perché si possono permettere una rosa che gli permette di fare un utilizzo diverso dei giocatori. La verità è che ci sono i ricchi, i poveri e i meno ricchi. I poveri giocano una partita alla settimana. I ricchi con le rose che hanno possono giocare ogni giorno e cambiano dieci giocatori. I meno ricchi, che sono quelli con ambizioni equilibrate, giocano le stesse gare dei ricchi ma sono quelli in difficoltà”.
José Mourinho continua la propria conferenza stampa parlando sia della crisi di Tammy Abraham che della frase detta dopo Roma-Lecce, ovvero che i giocatori sembra che non lo capiscano a volte.
Crisi Abraham: E’ un problema di squadra. Non mi piace fare queste analisi, capisco che voi le vogliate fare ma ci sono altri giocatori di grande livello che vivono momenti simili. In Italia e all’estero. Per voi tutto è numero, noi abbiamo bisogno di gol per vincere le partite. Le gare si vincono con le opportunità da gol, sbagliamo tanto e creiamo tanto. Sono dei momenti e un giorno faremo quattro gol con occasioni e una squadra pagherà questa frustrazione. Noi analizziamo la squadra, non il singolo. Per quello che produciamo segniamo poco. Dobbiamo essere più efficaci e i gol arriveranno”.
Giocatori che non lo capiscono: “Non è facile parlare dopo dieci minuti la fine della partita e si dicono cose che bisogna spiegare. Una cosa è il piano di gioco e una cosa è come i giocatori lo mettono in pratica. Ho avuto delle sensazioni durante la partita e altre dopo mentre ero a casa e cambia la prospettiva. Dobbiamo Avere più disciplina nel nostro gioco, sia in fase offensiva che difensiva. A questo livello bisogna migliorare, anche perché le grandi partite che abbiamo fatto in un anno e mezzo sono partite di grande concentrazione, rispetto e organizzazione. Sono pochissime le partite che abbiamo vinto in maniera individuale o con gente che ha fatto cose diverse da quelle che abbiamo preparato”. Infine gli viene chiesta un’opinione sull’evoluzione di Benzema ma il tecnico preferisce non rispondere.
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