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Mercato

Non solo l’addio di Mertens, altro annuncio di De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis ha parlato del mercato del Napoli: dall’addio di Mertens ai colpi in entrata come Kim e Simeone

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato del calciomercato che ridisegnerà la squadra di Spalletti.

De Laurentiis © LaPresse

Il patron azzurro a ‘Kiss Kiss Napoli’ ha fatto il punto sulle operazioni in entrata e in uscita del club partenopeo: “Il calcio Napoli è un’idea meraviglioso, non ha bisogno di essere sistemato. E’ vivo, vegeto, fortissimo. Forse sono stato mal interpretato. Ho parlato in passato del vil moneta: la maglia azzurra deve essere considerata dal tifoso la propria pelle. Chi è più tifoso di un giocatore che viene a giocare nel Napoli: lui deve identificarsi in questa pelle. Quando a un certo punto vedi che scompaiano e parlano solo di aumento di stipendio, quando già sono dei privilegiati, e magari poi vanno a finire in campionati misconosciuti solo per ‘vil moneta’ ci rimani male”.

KOULIBALY – “Mi ha detto che voleva andare perché aveva solo pochi anni di carriera. Al Chelsea non abbiamo potuto dire di no perché a Koulibaly, anche se avessi insistito come fatto, non gli avrei fatto cambiare idea. Uno deve essere anche riconoscente e non può trincerarsi sempre dietro un no”.

MERTENS – “A volte dobbiamo andare contro il desiderio del tifoso. Mertens si è proposto per un altro anno perché sa che ha 35 anni e prima o poi deve ritirarsi. Se ne fa una questione di vil denaro, devo dire no. Se dovessi pagare una cifra sproporzionata a Mertens, mancherebbe nel bilancio quanto serve per prendere dei giocatori  più giovani. Lo possiamo salutare? Mertens lo salutiamo? Sì, io gli ho offerto 4,5 milioni lordi e lui ha rifiutato. Allora io l’ho ringraziato ma devo comprare dei calciatori giovani che rappresentino il Napoli per le prossime stagioni”.

SIMEONE – “A me piace molto. Bisogna vedere che cosa ne pensa l’allenatore. Perché Simeone è un bravissimo attaccante, forse si completa meno con Osimhen rispetto a Petagna. E’ molto simile a Osimhen come tipo di gioco. Ma noi non dobbiamo giocare con il 4-4-2”.

SPALLETTI – “Rapporto sincero, verace”.

KIM – “Mi piace l’idea di avere un coreano. Mi intriga sposare la condizione coreana con la condizione napoletana. Sono due mondi in qualche modo che possono compensarsi tra di loro. Quando potrebbe arrivare? Speravo arrivasse ieri ma quando negozi ma i contratti sono molto complicati perché ti chiedono la luna: io gli dovrei pagare le tasse anche in Corea? Il povero Giuntoli credo che diventerà un assistente di Tremonti perché sta imparando una seconda professione”.

PORTIERE – “Nella nostra storia abbiamo sempre avuto dei portieri di personalità e poi un terzo portiere di riserva vera. I primi due portieri non devono essere di riserva: il fatto che uno possa risentirsi perché viene un altro portiere bravo… anche lì dipende da come l’allenatore sa gestire i portieri. Ci sono 52 partite in stagione: i problemi sono tanti, gli infortuni sono dietro l’angolo, il Covid non è terminato. Non posso avere un primo portiere bravo e un secondo portiere schiappa per far piacere al primo portiere. Non posso pensare che Meret pensi una cosa del genere. Un portiere non può fare 52 partite in un anno, se la devono dividere la torta”.

Bruno De Santis

Napoletano, giornalista professionista dal 2006. Il calcio prima di tutto: poco bravo con i piedi, un po' di più (si spera) con la penna.

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