La lotta per lo scudetto continua, ma con qualche passo falso di troppo. L’allenatore finisce sotto accusa
Ricordate un campionato più aperto di questo negli ultimi quindici anni di Serie A? È dai primi anni duemila, probabilmente, che a sette giornate dal termine si contendevano lo scudetto (e l’entrata in Champions League) tutte le grandi, le sette sorelle.
Che sembrano essere tornate, forse non nello stesso formato, ma poco ci manca. E quindi la lotta tra Milan, Inter e Napoli – non necessariamente in quest’ordine – ci appassionerà fino alla fine. Anche se ultimamente sembrano aver perso un po’ di smalto: gli uomini di Stefano Pioli arrivano da due pareggi a reti bianche contro Bologna e Torino; i nerazzurri hanno attraversato momenti migliori che sembrano essere tornati con la vittoria non brillante nel derby d’Italia contro la Juventus, mentre i partenopei hanno perso al Maradona contro la Fiorentina.
Sono proprio questi ultimi a destare preoccupazione. Quel sogno che manca dai tempi del “dio” del calcio ancora non si è sgretolato, ma inizia ad avere qualche crepa. E le certezze con lui. Se prima, infatti, Victor Osimhen era imprescindibile, dopo la partita dell’andata con l’Inter a San Siro, e la rottura del setto nasale, si è capito che oltre al nigeriano, i gol li può fare qualcun altro. Lo stesso calciatore che dal 2013 corre e si danna per Napoli: Dries Mertens. Il folletto belga, ribattezzato dai tifosi azzurri Ciro, è stato determinante in più di un’occasione in questa stagione ha salvato la pelle alla squadra, per ultima la gara vinta contro l’Atalanta. Nonostante questo, però, il quasi trentacinquenne arriva sempre dopo nelle gerarchie del tecnico toscano, e contro i Viola è entrato a partita in corso, e sì ha segnato. Il gol non è valso a nulla, ma ha dato l’illusione di poter cambiare le cose.
La sua esclusione, ancora, fa parlare soprattutto in Campania: il giornalista Rosario Pastore a Radio Punto Nuovo si è fatto qualche domanda. “Mi chiedo per quale motivo il signor Mertens, artefice della vittoria contro l’Atalanta, debba essere escluso dalla gara contro la Fiorentina. Lo fa perché Spalletti è aziendalista e ci sono problemi sul rinnovo? Ci sono interrogativi che vanno posti. Non è vero, come dice Spalletti, che ci sono giocatori che ti fanno vincere le partite. Osimhen, isolato là davanti, che funzione ha così? Ovvio che con Mertens cambi tutto“, ha detto. A pesare, infatti, potrebbe essere soprattutto il contratto in scadenza di Mertens, che difficilmente verrà rinnovato. Una situazione che vi abbiamo raccontato in tutti i suoi dettagli negli scorsi giorni. Eppure la gestione del belga fa ancora discutere e la sensazione è che sarà così fino al termine della stagione.
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