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Derby Roma-Lazio, la verità di Mourinho su Pellegrini. E che frecciata a Zeman

Jose Mourinho prende la parola in conferenza stampa alla vigilia del derby della capitale tra Roma e Lazio

Meno uno al derby della capitale tra Roma e Lazio. I giallorossi sono dietro di un punto, hanno l’occasione di effettuare il controsorpasso dopo il pareggio di Udine. Nel mirino c’è l’Europa League, con la Champions lontana 8 punti e una Juve molto difficile da raggiungere.

La Roma è reduce dalla qualificazione in Conference League contro il Vitesse, un pareggio agguantato al 90′ senza convincere in campo. Ma il derby è una partita a parte, in ballo c’è anche una rivincita, visto che all’andata la Lazio si è imposta 3-2. Mourinho ha qualche incognita, soprattutto le condizioni di Lorenzo Pellegrini che in queste ore ha dovuto fare i conti con un attacco frebbrile. Alle 19 lo Special One ha preso la parola nella consueta conferenza stampa della vigilia, in contemporanea a Maurizio Sarri. Su Calciomercato.it la diretta scritta delle sue dichiarazioni.

E Pellegrini è il primo quesito: “Sono tutti recuperati, sono l’ovvio Spinazzola non ci sarà. Tutti gli altri ci sono per giocare. Emozione? È un derby, non è mai una partita uguale alle altre e ha qualcosa in più. Però in 20 anni ho fatto tanti derby, il primo è quello di Lisbona e l’ultimo quello di domani. Sono emozioni che ho già vissuto e a cui sono abituato”, risponde Mourinho.

Derby può avere qualcosa in più con lo stadio pieno dopo due anni?
L’ambiente è più bello, ne sono stati giocati uno o due a porte chiuse, che non è stato il derby dei tifosi perché erano a casa. E ora si torna a una quasi normalità dove praticamente si confonde il fatto che ci sia una squadra di casa e una in trasferta. Il calcio senza tifosi non è calcio, così come il derby. Quindi sarà più bello.

Zeman dice che la Lazio è favorita perché più avanti nel percorso…
Non ti aspetti che un allenatore con 25 titoli vada a rispondere a uno che invece ha due campionati di Serie B, è il suo palmares. Quindi non posso rispondere. Se mi parli di Capello o Trapattoni è un conto, però su Zeman non posso rispondere.

L’approccio della partita.
È sempre importante, poi bisogna resistere. È stato sempre così con l’Udinese, col Vitesse e non solo, anche col Sassuolo. Tutte le partite sono state con questi risultati, dove se vinci devi avere la forza di mantenere il risultato e se perdi devi avere la forza di cercare un risultato positivo fino alla fine. Se torniamo all’andata eravamo 3-2 per loro e fino all’ultimo secondo abbiamo lottato per un risultato migliore. La nostra squadra ha le sue caratteristiche e i suoi limiti, anche nella partita iconica con la Juve potevamo pareggiarla negli ultimi minuti. Se questa squadra ha una caratteristica che mi fa pensare sempre a un possibile risultato migliore è che c’è sempre.

Lei ha giocato 98 derby…
Novantotto? Mamma mia…

Il più passionale?
Per me lo sono tutti. Quando lo gioco non lo faccio pensando a me stesso, ma a quelli che storicamente danno sangue da quando sono nati e lo vivono come tifosi. Ad esempio Benfica-Sporting, poi Benfica-Porto. Non posso dire meglio uno dell’altro, il derby è derby. Devi sempre metterti nella posizione non tua, ma nella prospettiva dei tifosi, la parte più importante di un club. E quindi non posso scegliere il derby più importante, ora è questo.

Su Pedro: sta facendo bene alla Lazio. Qual è la sua versione dei fatti?
Io non ti racconto la storia, deve farlo Tiago Pinto. Se ha segnato nove gol con la Lazio meglio per la Lazio.

Cosa l’ha colpita di più?
Mi ha colpito l’affetto anche prima di arrivare qui. Di solito l’affetto si guadagna, devi lavorare tanto per guadagnarlo, dare tutto te stesso. E nel mio caso l’affetto c’è stato anche prima di arrivare, o di sudare per la prima volta a Trigoria. In questo la gente ha un cuore speciale per dare affetto senza ricevere niente in cambio.

La Roma fa più possesso palla in trasferta, in casa gioca con più densità e in verticale. Quale le piace di più? Domani vorrà il pallone?
La Roma che mi piace di più è quella che vince. E domani voglio una Roma che vince.

Come sta Pellegrini?
Perfetto. Quando torni a casa dopo una partita, stanco, con la febbre e poi resti a casa il giorno dopo non sei al 200%. Ma oggi si è allenato, è disponibile per giocare, nessun bluff. Gioca.

Francesco Iucca

Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.

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