Oggi, 10 ottobre, è l’occasione per celebrare il numero più importante nella storia del calcio
Il calcio è fatto di passione, tecnica, cuore, ma anche di numeri. E di numeri applicati alla leggenda, alla cabala, ai sogni dei bambini. Oggi è il decimo giorno del mese di ottobre, che tradotto è 10/10. E nel gioco del pallone questa è una cifra che rappresenta parecchie cose, a cui sono legati alcuni dei personaggi più storici di questo meraviglioso sport. Nel corso degli anni abbiamo assistito a una evoluzione continua di questo numero, che è diventato sempre più iconico, legato spesso a bandiere. Da tradizione chi indossa la maglia 10 è il giocatore in qualche modo più rappresentativo della squadra in termini di qualità, ma anche di leadership riconosciuta a livello tecnico e non solo. Al 10 è legato un ruolo, quello del fantasista, che sia un attaccante o un trequartista.
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Dici dieci, dici Maradona. Nell’immaginario collettivo è lui l’icona di questi due numeri uno accanto all’altro. ‘La pelota siempre al diez’, dopo el ‘Pibe de Oro’ è una maglia che ha acquisito un’aura quasi sovrannaturale, soprattutto in alcune piazze. Come Napoli appunto, non a caso nessuno avrà più la possibilità di indossarla, con l’approvazione di Insigne che nei giorni scorsi – un po’ per errore e un po’ per gioco – ha ricordato come quella sia una casacca intoccabile. Un qualcosa di non troppo diverso da quella di Francesco Totti a Roma: capitano, leggenda, bandiera. La 10 del Pupone rappresenta qualcosa di viscerale, di poetico, di primordiale nella Città Eterna. Un simbolo che trascende il calcio, ma che per lo stesso Totti anche altri bambini hanno il diritto di sognare. E per questo la maglia, a differenza di Napoli, non è stata ritirata. In bocca al lupo a chi toccherà.
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Nella storia il 10 è stato indossato dai giocatori più forti, da Pelé a Zinedine Zidane, da Platini a Lionel Messi, a cui è succeduto il giovane Ansu Fati. E ancora Matthaus, Gullit, Roby Baggio, Ronaldinho, Del Piero, Zico, Eusebio, Sivori, Rivera. Soprattutto in Italia questo numero ha un peso clamoroso. Ora in Serie A ci sono Dybala, Lautaro Martinez, Luis Alberto, in passato sono stati Di Natale, Pogba, Zola, Rui Costa, Antognoni, Mancini. E una tradizione che è destinata a continuare, una dinastia di talento che rappresenta una delle più grandi poesie e per certi versi follie di questo gioco magnifico che è il football.
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