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Lazio

PAGELLE E TABELLINO LAZIO-ROMA 3-2: Felipe Anderson vola, Abraham senza respiro

Pagele e tabellino del derby Lazio-Roma, match valido per la sesta giornata del campionato di Serie A 2021/22

Felipe Anderson © Getty Images

LAZIO

Reina 7,5: da solito leader quando gioca solo la Lazio, poi si fa trovare pronto sul tiro di Veretout, soffia sul colpo di testa di Zaniolo che lo grazia anche se poi è comunque reattivo. E poi parte il suo duello contro la Roma, tutti i giocatori. Su Zaniolo nella ripresa è miracoloso, vale tre punti quella parata.

Marusic 7: un primo tempo di un’attenzione e concentrazione clamorosa. Bravo ad accorciare e andare in anticipo, si sgancia poco ma fa capire perché Sarri lo abbia scelto dall’inizio. Non sbaglia praticamente niente.

Luiz Felipe 7: partita sostanzialmente perfetta, è tarantolato in area e arriva su ogni pallone. Posizione, anticipo, colpo di testa. Partita super, la prima quest’anno. Purtroppo per la Lazio.

Acerbi 7: lotta e combatte, corpo a corpo costante con Abraham e a vincere è lui. L’inglese deve spesso spostarsi per trovare qualche centrimetro di campo e respirare un po’. Il duello di testa è tutto suo, lo domina.

Hysaj 7: preciso e attento in entrambe le fasi, senza vampate particolari a livello offensivo ma il suo compito è un altro. Bello il duello con Karsdorp, si cala bene nel derby, era l’unico nella Lazio titolare a non averlo mai giocato. Ma l’esperienza c’è e si vede, nella ripresa è il più sollecitato, con Zaniolo qualche duello lo perde ma ci sta, con Carles Perez appena entrato non ne perde neanche uno. Decisivo.

Milinkovic-Savic 7: domina a centrocampo nel primo tempo, porta avanti subito la Lazio con uno stacco imperioso con i tempi perfetti e pure spavento annesso. Poi non è sempre preciso, ma fa sempre la differenza.

Leiva 6: a sprazzi, fa tante cose utilissime ovviamente ma a volte non è lucido, anche se è vero che viene lasciato troppo solo in alcune occasioni. Fisicamente non è più quello di una volta, rischia pure il secondo giallo su Mkhitaryan. Dal 61’ Cataldi 6,5: entra molto bene in partita, è concentrato e la qualità è molto alta nelle sue giocate.

Luis Alberto 6: un po’ in ombra a livello tecnico e di quantità di palloni giocati. Si preoccupa più di occupare la posizione, farsi vedere e alleggerire la pressione. Quando diventa fondamentale in ripartenza, Sarri lo toglie. Dal 66′ Akpa Akpro 5: gli bastano pochi secondi per imprimere il suo marchio, alla fine fa lui il fallo da rigore visto dall’arbitro. E si mangia il quarto gol in area ciccando il pallone.

Pedro 7,5: il più classico dei gol dell’ex. Inevitabile pensare, forse a ragione, che stasera le sue motivazioni siano al massimo. Un cecchino sul gol del raddoppio, magari con la complitià di Rui Patricio. Però è scatenato anche in ripiegamento, preziosissimo. Che riscatto.

Immobile 7: la sensazione è che il gol del 3-0 mancato nel primo tempo davanti a Rui Patricio possa essere una sorta di sliding door. Più bravo sulla trequarti come rifinitore che, paradossalmente, negli ultimi metri. Ha anche altre due occasioni importantissime nella ripresa, resta il grandissimo assist per Pedro. Poi ne fa un altro per Felipe Anderson: comunque decisivo. Fiù. Dall’89’ Muriqi sv

Felipe Anderson 8: nel primo tempo è quasi imprendibile e il suo unico rammarico è non aver capitalizzato al massimo. Suo l’assist per Milinkovic-Savic, una pennellata meravigliosa. Però i suoi strappi sono pazzeschi, si è rivisto il giocatore ammirato al suo top a Roma. Sua la terza rete, partita totale.

Allenatore: Maurizio Sarri 7,5: la Lazio stavolta prende il toro per le corna, anzi la lupa. Crea tanto ma spreca pure parecchio. I suoi uomini sono bravissimi in tutte le fasi di partita, preparati molto bene negli uno contro uno. La vittoria è meritata, poco da dire. Vedremo se sarà davvero questa la scintilla.

ROMA

Rui Patricio 5,5: forse non perfetto sul gol di Pedro, va a terra con un po’ di ritardo. Poi poco sollecitato, anche perché quando tira la Lazio segna.

Karsdorp 6: gioca più alto rispetto al solito, nonostante la condizione non al top. In proiezione offensiva è sempre molto pericoloso, tiene in costante apprensione Hysaj. Propositivo, anche se ogni tanto lascia un po’ troppo spazio. Dall’82’ Zalewski sv

Mancini 5: un po’ sottotono, anche lui non proprio al massimo per condizione fisica. Karsdorp sale molto e lo lascia troppo solo, con il centrocampo che aiuta invece poco. In difficoltà su Immobile che si appoggia sempre molto.

Ibanez 7: stasera il gladiatore è lui. Col gol di testa nel primo tempo ci consegna una partita vera, poi è lui a chiudere dappertutto. Difende su Immobile, Milinkovic-Savic e anche Felipe Anderson. Un po’ inaspettata, ma grande partita.

Vina 4,5: in evidentissima difficoltà già dai primi minuti, anche se con Felipe Anderson c’è da dire che soffrono più o meno tutti. Il giallo lo condizione sicuramente, però per Mourinho è troppo importante. Dall’82’ Smalling sv

Cristante 4,5: nel primo tempo sembra un po’ spaesato, oltre che già sulle gambe. Non riesce a fare bene nessuna delle due fasi, perde troppi palloni. Purtroppo per lui non ha cambi. Però oggi maluccio.

Veretout 6: poco brillante anche lui. Si fa notare solo per una conclusione nel primo tempo su cui è bravo Reina, poi incide pochissimo anche se sui calci piazzati pennella in continuazione. Freddissimo sul rigore, qualcosa c’è un po’ da rivedere.

Zaniolo 7: con quel palo lì ha un conto aperto. Nel giro di tre giorni lo colpisce due volte con la stessa identica modalità e poi non riesce a trovare il tap-in. Sfortunato, ma anche non proprio deciso. Nella ripresa trascina tutti, sale la sua condizione in maniera clamorosa e diventa immarcabile, dominante. Vero che a volte esagera, ma senza la sua carica agonistica la Roma rischiava di affondare ulteriormente. Gli manca solo il gol, non un dettaglio. Colpa anche di Reina. Dal 77’ Perez 5: non passa mai su Hysaj, pur essendo fresco. A volte un po’ fumoso.

Mkhitaryan 5,5: gioca in un ruolo in cui non è più molto abituato, trova pochissimo spazio e perde diversi duelli. La differenza con il tipo di lavoro che fa Pellegrini è netta, pesa sulla partita ma si tratta di caratteristiche. Ha qualche occasione importante, ma non riesce a incidere in maniera determinante. Forse anche lui un po’ stanco, ma va a sbattere troppe volte.

El Shaarawy 5: si impegna parecchio, ma non trova il bandolo della matassa. Ci prova e ci riprova, alla fine si deve arrendere. Dal 64’ Shomurodov 5,5: ci prova, si stacca e cerca di appoggiare i compagni. Un finale di confusione.

Abraham 5,5: le maglie intorno a lui sono strettissime, Acerbi non gli lascia respiro. Deve andarsi a cercare spazio da qualche altra parte, ma i difensori della Lazio hanno più di un occhio di riguardo per lui. In porta non tira praticamente mai, anche perché i biancocelesti non lasciano campo aperto.

Allenatore: Mourinho 5: la Lazio gioca subito meglio, come già successo anche con Fiorentina e Sassuolo ma i biancocelesti sono più forti di queste squadre e punisce la Roma. Che però reagisce con cuore, i muscoli di Zaniolo e un po’ di rabbia. Ma in tanti ruoli è spremuta. Fa due gol, ma entrambi da calcio piazzato fondamentalmente.

Arbitro: Guida 5: mancano alcuni cartellini probabilmente, il rigore chiesto dalla Roma nel primo tempo sembra non esserci anche se al limite. Quello invece concesso a Zaniolo, lì qualche dubbio resta. Non sarebbe stato uno scandalo dare la seconda ammonizione a Leiva, anzi.

Lazio-Roma, il tabellino del derby

Marcatori: 10’ Milinkovic, 20’ Pedro, 41’ Ibanez, 63’ Anderson, 69’ Veretout

Ammoniti: 11’ Rui Patricio, 25’ Leiva, 46’ Cristante, 48’ Vina, 61’ Mourinho

 LAZIO (4-3-3): Reina; Marusic, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; S. Milinkovic, Leiva (61’ Cataldi), Luis Alberto (66’ Akpa Akpro); Pedro, Immobile (89’ Muriqi), F. Anderson.  A disp: Strakosha, Adamonis, Gil, S.Radu, Lazzari, Escalante, Basic, Raul Moro, Romero All: Sarri.

ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp (82’ Zalewski), Mancini, Ibañez, Vina (82’ Smalling); Cristante, Veretout; Zaniolo (77’ Perez), Mkhitaryan, El Shaarawy (64’ Shomurodov); Abraham. A disp.: Fuzato, Boer, Kumbulla, Calafiori, Bove, Diawara, Darboe, Borja Mayoral. All.: Mourinho.

Arbitro: Guida Guardalinee: Meli e Peretti IV uomo: Di Bello VAR: Irrati AVAR: Longo

 

Francesco Iucca

Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.

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