CAPELLO COMMISSO JUVENTUS INTER ERIKSEN IBRAHIMOVIC / Fabio Capello, ex allenatore di Milan, Roma e Juventus, è intervenuto sulle frequenze di 'Radio 1' durante 'Radio anch'io sport' per commentare i temi più caldi che tengono banco in Serie A. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!
– Le parole di Commisso: ''Il secondo rigore non andava assegnato, è tutto lì un problema. Devo dire che in certi momenti siamo troppi fiscali, bisognerebbe far correre un po' di più e arbitrare all'inglese. Poi quando uno riceve qualcosa contro, come nel caso di Commisso che sta cercando di risollevare la Fiorentina, fa quelle dichiarazioni. A me sembra che Commisso abbia esagerato. Ma il rigore è davvero inesistente, non è nemmeno 50-50. Mi meraviglia la decisione del Var, è lì che va posto il problema. Io penso che non ci sia sudditanza, sono scelte sbagliate prese dall'arbitro''.
– Il Milan di Ibrahimovic: “E' un giocatore importante, il punto di riferimento per tutta la squadra. Quando c'è lui, due difensori sono concentrati su di lui. Ho visto di nuovo un Milan timido ieri a San Siro, quando c'è Ibrahimovic invece fa far cose diverse. Ma non è colpa di Pioli, i giocatori entrano in campo con paura e questo significa che non hanno personalità per giocare nel Milan''.
– La lotta scudetto: “L'anti Juventus potenzialmente è l'Inter, anche se ha sofferto ieri ad Udine. E' stata una partita molto maschia, molto dura. Ottima vittoria che riporta a vincere dopo tanti pareggi. Mi è piaciuta la Lazio, anche se la SPAL era ferma e ha permesso di fare quello che voleva. L'Inter ha messo nella rosa giocatori importanti che possono aiutare Conte ad arrivare fino alla fine della stagione, cosa che manca invece alla Lazio. La Juventus deve stare attenta, non giocare più con sufficienza e non sperare sempre in Cristiano Ronaldo''.
– La stagione del Napoli: “C'è stato un blackout tra il presidente e i giocatori. De Laurentiis, con quelle multe sciocche, ha rotto il suo giocattolino e ora è difficile rimetterlo in piedi. Ancelotti? Ha cercato di imporre un nuovo sistema di gioco dopo Sarri, questo ha portato un po' di confusione tra i giocatori e quindi questo gli ha creato dei problemi. Non è riuscito a trovare una soluzione giusta''.
– Il rendimento di Sensi: ''Erisken e Sensi hanno la stessa visione di gioco e sul piano dinamico qualcosa va in favore di Sensi. Ma l'allenatore vuole in campo qualcuno con un po' di più di carisma, Eriksen magari ce l'ha rispetto a Sensi''.
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