BIANCHI NAPOLI ROMA ROCCHI VAR / Il match tra giallorossi e partenopei, l'arbitro Rocchi, la VAR, la lotta scudetto. Questi e altri i temi contenuti nell'intervista rilasciata in esclusiva a Calciomercato.it da Ottavio Bianchi, tecnico del primo scudetto dei partenopei nella stagione 1986/1987, successivamente alla guida dei giallorossi e dell'Inter.
Oggi si affrontano Roma e Napoli. Che tipo di gara si aspetta?
“Partita interessantissima. Il Napoli non può permettersi di perdere. In generale è un match che potrà dare indicazioni importanti ad entrambe le squadre. I partenopei sono partiti per vincere lo scudetto, i giallorossi per assestarsi dopo tanti cambiamenti”.
Il Napoli la sta deludendo?
“Napoli è una piazza particolare. Ci sono situazioni che variano da un momento all'altro. Come tutti gli anni sono partiti con molto entusiasmo. Io stesso all'inizio di ogni stagione indico i partenopei come favoriti, ma puntualmente sbaglio. Per fortuna non scommetto”.
Dopo le roventi polemiche arbitrali scoppiate nel turno infrasettimanale, gli occhi saranno puntati sull'arbitro Rocchi. E' la designazione giusta?
“Sì, è una sicurezza. Il tema arbitrale è da bar dello sport”.
Un aiuto ai direttori di gara dovrebbe arrivare dalla Var, invece sembra che stia complicando il loro lavoro. Concorda?
“Sì. Non riescono a mettersi d'accordo su alcuni episodi. Manca una linea di condotta univoca e quello che dovrebbe essere un supporto crea confusione. All'estero mi sembra vada meglio”.
Il presidente del Napoli De Laurentiis ha parlato di calcio malato. Cosa ne pensa?
“Non commento le dichiarazioni degli altri. Ognuno può esprimere le proprie opinioni”.
Lotta scudetto. Crede che sarà un'altra stagione a tinte bianconere o l'Inter di Conte può conquistare il titolo?
“Voi sopravvalutate molto gli allenatori. A differenza di altri tecnici, Conte sicuramente trasmette le sue idee alla squadra, la sua mano è evidente. Secondo molti solo la Juventus può perdere lo scudetto. Siamo solo all'inizio, se i bianconeri rallentano, altri possono approfittarne”.
Sta dicendo quindi che i giocatori contano più degli allenatori?
“I giocatori sono determinanti, ma sono importanti anche la società e gli stessi tifosi. L'allenatore deve essere messo nelle migliori condizioni per lavorare. Negli sport di squadra come il calcio si vince o si perde tutti insieme”
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