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Bologna-Inter, Conte in conferenza: “Rosa corta? Ne sto parlando con la società”

Il tecnico nerazzurro parla ai giornalisti alla vigilia del match

BOLOGNA INTER CONTE CONFERENZA / Antonio Conte, tecnico dell'Inter, parla in conferenza stampa alla vigilia del match con il Bologna, in programma allo stadio Dall'Ara domani alle ore 18 e valido per l'undicesima giornata del campionato di Serie A. Di seguito, le sue dichiarazioni. 

BOLOGNA – “Si tratta di un'ottima squadra, che fa dell'intensità la sua arma migliore. Dovremo fare la nostra gara, prepararla bene, e cercare di ribattere colpo su colpo. Dovremo dare il 100%”. 

VAR – “Difficile dare consigli, non viene utilizzato nella stessa maniera da tutti, e questo lascia perplessi. Avere questo strumento è importante in quanto rimuove l'errore grosso, l'anno scorso però ero più ottimista sul suo utilizzo. Quest'anno non capisco perchè a volte venga utilizzato, e a volte no: non capisco il metro di giudizio e questo non è positivo, crea una situazione di precarietà. Fare l'arbitro è difficile, ma se lo fossi e avendo il VAR a disposizione mi metterei completamente nelle sue mani, se c'è qualcuno che può guardare dallo schermo arbitrerei con più serenità sapendo che dietro c'è una struttura che può correggermi. Magari la avessimo noi allenatori, con qualcuno che correggesse tutte le fesserie che facciamo durante una partita. Gli arbitri dovrebbero essere molto sereni grazie a questo strumento”. 

RENDIMENTO – “Dobbiamo cercare di fare del nostro meglio, come ha detto Gasperini penso che oggi parlare di scudetto sia solo mediatico. Detto questo, sappiamo quali sono i nostri pregi e quali limiti abbiamo, ci stiamo lavorando dove possiamo farlo, dentro e fuori dal campo. Difficile parlare d'altro, non sarei serio”.

ROSA CORTA – “Non devo discuterne in sala stampa, devo parlarne con i dirigenti e potrebbe anche essere che il mio punto di vista non sia giusto. Penso che abbiamo iniziato un percorso e lo stiamo portando avanti nella giusta maniera. Abbiamo cambiato tre giocatori su cui l'Inter ha costruito la sua base negli anni passati, abbiamo ricominciato. C'è grande sintonia, sappiamo cosa si può fare per migliorare, ma non pensate che ci sia una bacchetta magica”.

JUVENTUS – “La cosa più importante quest'anno è diventare credibili come squadra, come club, gli avversari devono capire che siamo sul giusto percorso. Penso che quest'idea sia stata trasferita all'esterno per quello che stiamo facendo dentro e fuori dal campo. Ribadisco il mio pensiero: abbiamo iniziato un percorso e ci vorrà del tempo, non dovremo scoraggiarci quando le cose non saranno tutte positive, e a non esaltarci quando invece lo saranno”.

RETROSCENA – “Ogni allenatore quando arriva in un mondo nuovo ha bisogno di tempo per poter entrare mani e piedi totalmente all'interno della situazione, per capirne ogni sfaccettatura. Non penso di aver detto nulla di strano. Sono contento del fatto che la situazione ora sia molto più chiara e in questo modo posso spiegarla bene a presidente e dirigenti. Quando arrivi, puoi dare solo delle indicazioni parziali, ti puoi fare un'idea: dopo quattro mesi, inizi a capire e farti un'idea tua personale, per poi confrontarti e riuscire a migliorare”.

DERBY TORINO – “Con tutta la sua buona volontà per cercare di farmi fare polemica… Noi guardiamo in casa nostra, dobbiamo uscire dal Dall'Ara con dei punti e speriamo siano tre. Pensiamo al nostro match, quello conta”. 

LAUTARO – “Incrocio le dita, ogni volta che parlate bene di qualche giocatore poi sbaglia la partita… È un ragazzo giovane, che ha un percorso lungo da fare, ha buone qualità e deve cercare di essere ancora più cattivo quando ha le occasioni. L'attaccante forte è quello che durante la partita, alla minima occasione, ci arriva e fa gol. Deve decidere lui se vuole diventare un top o vivacchiare: ogni calciatore deve aver dentro quel sacro fuoco che ti porta ad accettare il sacrificio e ti porta a grandi livelli, superiori al normale”.

LAZARO – “Ne ho già parlato, è un giovane che ha delle qualità, lo abbiamo visionato più volte, è uno dei calciatori più promettenti della nazionale austriaca e viene dall'Herta Berlino, dove non ci sono le pressioni che ti portano l'Inter e la Serie A. Serve pazienza con lui, sarà inevitabile dargli l'occasione di partire dall'inizio e giocarsi le sue carte. Altri discorsi non sono mai stati toccati: per lui abbiamo fatto un investimento giusto, abbiamo speso 20 milioni, non è che abbiamo speso altro, lo dico con tutto il rispetto. Speriamo possa rendere al massimo, vedremo che risposte ci darà quando avrà la sua occasione. Anche su di lui abbiamo fatto un investimento, ma l'anno scorso giocava e non giocava, però ha dato risposte più veloci, così come Barella. Quelle di Lazaro sono state più lente, speriamo possano arrivare presto”. 

RIPOSO – “Quando ci sono tanti impegni ravvicinati, il dispendio di energie psicofisiche è elevato, se c'è la possibilità di dare un giorno libero vuol dire rigenerarsi sotto tutti i punti di vista. Anche in Inghilterra avevo quest'accordo: dopo ogni vittoria, il giorno dopo era libero. Una volta vincemmo tre gare su tre, e i ragazzi ebbero tre giorni liberi in una settimana”. 

MATIC – “Non parlo di altri calciatori, non mi piace, mancherei di rispetto nei confronti del calciatore stesso, della società in cui milita e nei miei ragazzi. Ho grande affetto nei confronti di tutti i calciatori che ho avuto in passato e che mi hanno portato a vincere cose importanti, lui è uno di questi”. 

PARAGONE CON 2012 – “In quel primo anno bianconero non avevamo le coppe, potemmo dedicarci sette giorni su sette a fare quell'impresa. Giocando la Champions, non è la stessa cosa, il dispendio di energie è molto più elevato, non si possono fare paragoni. Su una cosa sono certo: anche qui dobbiamo andare sempre a mille all'ora. Nel momento in cui ci fermiamo leggermente, diventa difficile vincere. Non riusciamo a gestire le partite, non è nelle nostre caratteristiche: la vittoria va conquistata con fatica e sudore”. 

VECINO E SENSI – “Vecino si è allenato insieme al gruppo, così come Ranocchia. Sensi dovrebbe oggi prendere parte all'allenamento. Per Sanchez dobbiamo aspettare, D'Ambrosio si sta allenando, dipenderà molto dalla sua percezione del dolore, visto che si parla di una frattura al dito. Siamo fiduciosi di averlo quanto prima”. 

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Mirko Calemme

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