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Inter-Udinese, Conte: “Dosare entusiasmo. Si fa finta di non vedere…”

Il tecnico nerazzurro alla vigilia della terza giornata di Serie A

INTER UDINESE CONTE / Riprende il campionato e l'Inter vuole continuare da dove aveva interrotto: sei punti in due partite e i nerazzurri inseguono il tris di vittorie. Per la squadra di Antonio Conte c'è l'Udinese a 'San Siro' nell'anticipo di sabato sera: il tecnico salentino ha parlato nella consueta conferenza stampa della vigilia. Calciomercato.it ha seguito per voi le sue parole. 

NAZIONALI – “Devi gestire in maniera diversa i giocatori. Sarà una gara difficile, l'Udinese è una squadra forte, fisica, difende bene, ha giocatori di gamba, forti nelle ripartenze. Bisognerà fare attenzione a Lasagna, alla qualità di Pussetto, de Paul, sui calci da fermo. E' una brutta gatta da pelare ma ci stiamo preparando. Ci aspettano 7 partite in 23 giorni, impegnative, ma scopriremo a che punto siamo con tutti i giocatori della rosa”. 

RISPOSTA GRUPPO – “In queste 7 partite ci sono gare impegnative. Non è questione di misurare le ambizioni, è questione di fare del nostro meglio. La cosa migliore è pensare una gara alla volta, affrontarla al massimo della concentrazione. La partita della vita sarà sabato con l'Udinese. Vogliamo fare una buona prestazione, dare continuità all'entusiasmo che si è creato in tutto l'ambiente. Entusiasmo che deve essere dosato: è giusto che ci sia ma non per i risultati ma per un gruppo di ragazzi che lavora nella giusta maniera e si sta creando qualcosa di importante”. 

IDOLO TIFOSI – “Mi fa piacere che il tifoso mi abbia accolto in questa maniera, ma ho sempre detto che sono questo nel bene e nel male, do tutto me stesso quando lavoro per un club, entro totalmente nel club e nella storia nel club e cerco di trasferire questo ai calciatori”. 

SANCHEZ – “E' un giocatore forte, ha dimostrato in passato le sue qualità, ha vinto, ha giocato in club importanti. Ha qualità, velocità, forza, resistenza: bisogna fargli riannodare il filo che ha perso in questi ultimi due anni allo United. Per diverse ragioni non ha dimostrato il suo valore: è un giocatore che deve essere riportato ad essere il Sanchez che ha fatto parlare di sé. Ha mostrato grande disponibilità, ha iniziato a capire alcune situazioni di gioco, l'intensità che voglio durante la gara, quando sarà pronto ci darà una grossa mano”.

LUKAKU – “Sta lavorando, è migliorata la sua forma fisica, è entrato nella mia idea di calcio, ha capito cosa voglio e cosa rappresenta per la squadra. Lui è una punta, ci auguriamo che oltre a giocare per la squadra possa fare tanti gol, li ha sempre fatti in passato e non vedo il perché non li debba fare all'Inter. Ronaldo lo conosciamo benissimo, è con Messi il migliore al mondo, ogni anno fa tra i 40 e i 50 gol: Romelu deve pensare a fare il bene della nostra squadra, vedremo alla fine quanti gol avrà fatto, importante è che giochi per la squadra”. 

NUOVI – “Per Lazaro c'è stato questo infortunio che non mi ha dato la possibilità di vederlo in partite di un certo livello. Sono stato contento che è andato in Nazionale e ha giocato due partite perché così ha messo minuti nelle gambe. Contiamo molto su di lui, ha nelle sue corde l'uno contro uno, una buona resistenza, lo abbiamo preso per giocare da esterno di fascia. Lo dovrò testare in una partita ufficiale: sta lavorando, arriva da un campionato meno tattico, sta lavorando. Per Biraghi è più semplice, inizia a stare bene ed è una buonissima alternativa ad Asamoah insieme a Dimarco. Sono contento della rosa perché ci sono giocatori di qualità con ampi margini di crescita e io devo essere bravo a farli crescere”. 

SAN SIRO – “Tutti sono innamorati di San Siro, è la scala del calcio. Ho un occhio particolare per questo stadio: si vede bene la partita, il campo è bello, se dovessi trovare il pelo nell'uovo gli spogliatoi sono un po' piccoli”. 

SKRINIAR – “Dipende cosa chiede l'allenatore: ai tre centrali chiedo di partecipare di più alla manovra in maniera effettiva, determinare delle giocate. Non fare solo i difensori, ma fare uno step in più che sarà importante per la loro crescita: essere i primi registi della squadra. Lui si sta trovando bene, lavora con entusiasmo”. 

TURNOVER – “Lavoro con tutti i calciatori per arrivare ad un'identità tattica, per far sì che chiunque sappia cosa fare in campo. Si fa finta di non vedere che l'Inter è tra le big quella che ha cambiato più di tutti. Sono andati via 10 giocatori e ne sono arrivati 8 e c'è anche l'allenatore nuovo. Quando ci sono questi cambiamenti, un periodo di assestamento è inevitabile. Dobbiamo essere bravi a dimostrare che tutti stiamo assorbendo la stessa idea di calcio, la stessa identità di vedute: il tempo giocherà al nostro favore”. 

 

Bruno De Santis

Napoletano, giornalista professionista dal 2006. Il calcio prima di tutto: poco bravo con i piedi, un po' di più (si spera) con la penna.

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