MARIELLA SCIREA JUVENTUS BONIPERTI/ Dall'amore per la Juventus, ai mancati trasferimenti in altre squadre, alla presidenza promessa da da Boniperti. Questi e altri i temi contenuti nell'intervista esclusiva rilasciata a Calciomercato.it da Mariella Cavanna, vedova di Gaetano Scirea, ex capitano bianconero e della Nazionale, campione del mondo a Spagna 82', scomparso il 3 settembre 1989 a 36 anni, in un incidente in Polonia.
Sono passati trent'anni dalla morte di Gaetano, ma il suo ricordo è sempre vivo…
“Sono stati anni difficili, ma ho avuto la fortuna di avere dalla mia parte tanti amici, i suoi ex compagni di squadra e i tifosi, non solo juventini. Lo stesso club bianconero è stato vicino a me e a mio figlio Riccardo, ora match analyst della squadra della società. Non immaginavo che per il trentennale si scatenasse questa forma di ringraziamento nei confronti del mio ex marito, mi sembra qualcosa di anomalo. In un certo senso tutto questo rende Gaetano immortale“.
Chi era Gaetano Scirea?
“Sotto l'aspetto privato un marito stupendo e un papà eccezionale. Quando non era impegnato con il suo lavoro, si dedicava molto a nostro figlio. Poi era un amico leale, gli volevano bene tutti, avversari compresi, mai espulso in carriera”.
Scirea fu richiesto da diverse società. E' stato mai sul punto di lasciare la Juventus?
“No. Viola lo voleva alla Roma, Calleri alla Lazio, Trapattoni voleva portarlo all'Inter. Poi il Napoli: quando andavamo in vacanza a Capri il presidente partenopeo Ferlaino ci provava sempre. Gaetano ha detto no a tutti, perchè era legato troppo alla Juventus, la sua seconda famiglia. Arrivò ventunenne a Torino da Milano, senza il club bianconero forse non sarebbe riuscito mai a raggiungere certi ivelli”.
Si parla sempre di leader. Sotto questo profilo com'era capitan Scirea?
“Parlava poco. Era capitano di gente più anziana di lui. A Gaetano non serviva urlare, alcuni suoi ex compagni mi dicono che bastava uno sguardo per capirsi. Era disponibile con tutti, i colleghi apprezzavano questo atteggiamento e lo rispettavano”.
In questo calcio in cui si sono persi molti valori, come si sarebbe trovato Gaetano e cosa avrebbe fatto?
“Si sarebbe adeguato, ma sarebbe la sua figura sarebbe stata importante per far capire ai giovani come ci si deve comportare. Poi credo potesse fare anche l'allenatore. Infatti quando è avvenuta la tragedia in Polonia, lui era il secondo di Zoff. In realtà Boniperti lo designò suo erede alla presidenza della Juventus“.
Come vede la Juventus targata Sarri?
“Intanto sono arrivate due vittorie. Ancora bisogna crescere, ma quando tutti raggiungeranno il top non ci sarà storia nemmeno quest'anno”.
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