ATALANTA GASPERINI ROMA / Dopo quello di Antonio Conte, la Roma ha incassato anche il 'no' di Gian Piero Gasperini che è già proiettato alla prossima Champions League in cui vuole stupire con la sua Atalanta dei miracoli. Intervistato da 'La Gazzetta dello Sport', il tecnico dei bergamaschi torna sui giorni ed i retroscena che hanno infiammato il calciomercato prima del rinnovo: “Come potevo lasciare questa città? Roma è Roma. E credo si potesse fare un buon lavoro. Di sicuro avrei guadagnato di più. Ho preso tempo. A tutti i club che mi hanno contattato, anche dall'estero, ho spiegato che non avrei risposto prima dell'incontro con il presidente Percassi – spiega Gasperini -. La questione [con Percassi, ndr] non era economica, ma tecnica. L'eliminazione con il Copenaghen è stata molto dolorosa, perché avevamo lavorato tanto per conquistare l'Europa League. Ma non eravamo nelle condizioni di competere, eravamo incompleti e gli acquisti erano arrivati tardi”.
Gasperini quindi aggiunge: “Luca Percassi sarà impegnato in modo diretto nella costruzione tecnica della squadra, a tempo pieno. Questo garantirà velocità d'azione e presenza continua. Un punto determinante nella decisione di rimanere a Bergamo. Ma non solo. Non avevo bisogno di una big. Per società, squadra e tifo, io sono già in una big. Difficile trovare una proprietà appassionata e generosa come quella dei Percassi. Non potevo lasciare l'Atalanta e la sua gente prima della Champions”.
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