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Scudetto Juventus, Allegri: “Non servono rivoluzioni. Un co… non vince…”

Le parole dell’allenatore bianconero in conferenza stampa dopo la vittoria sulla Fiorentina

JUVENTUS FIORENTINA ALLEGRI / Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria con la Fiorentina e la conquista dell'ottavo scudetto consecutivo della Juventus, quinto personale per il tecnico. Il mister livornese si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: “Bisognava vincere per chiudere subito i conti e anche per passare una bella Pasqua. Fortunatamente c'è stata questa partita per cancellare o mettere da parte la delusione e l'amarezza di Champions. Sarebbe stato difficile arrivare in fondo, anche per via degli infortuni. Da adesso in avanti probabilmente rientrerà solo Chiellini. Non servono rivoluzioni, ma solo gestire meglio le partire e non andare per dieci minuti in black-out quando succede l'imprevisto. Quando sarà il momento parleremo di tutto, lavoriamo già in funzione della prossima stagione. Proverò qualche giocatore anche in altri ruoli per avere le idee più chiare. Ho già fatto degli esperimenti: Emre Can terzo di difesa come Alex Sandro, Bernardeschi e Cancelo mezzali”.

“L'obiettivo come ogni anno sarà lo scudetto l'anno prossimo. Ci saranno le milanesi: le troveremo lì a lottare per lo scudetto insieme al Napoli e magari forse anche alla Roma e alla Lazio. Per noi è stata un'annata strana, anche per via di tanti infortuni molto particolari che hanno colpito la squadra. Per questo i ragazzi sono stati bravissimi e hanno tanti meriti. Quando è uscito il calendario ho detto: dobbiamo chiudere il campionato alla 33a giornata perché le ultime cinque saranno micidiali. Siamo partiti fortissimo, ho detto di schiacciare sull'acceleratore per evitare rischi e complicarci la vita. La partita decisiva è stata a Bologna, dopo l'Atletico: se avessimo perso lì e a Napoli, tutto diventava molto difficile. Se sbagli i momenti chiave sei morto. Con l'Atletico al ritorno nessuno avrebbe scommesso un caffè o un euro su una nostra rimonta…”.

“Le critiche? Le accetto, fanno parte del gioco e ti stimolano. Io non vado a parlare dell'operato di nessuno: ognuno ha le sue idee e i propri metodi, l'importante è raggiungere l'obiettivo. Un co****** di certo non fa fatturare ad un'azienda un miliardo di euro, qualcosa deve avere. Io non ho la verità, però non si vince a caso. Ringrazio gli allenatori che ho avuto nella mia tragica carriera da calciatore: Trapattoni, Giorgi e ovviamente Galeone visto il rapporto che ci lega. Certi consigli adesso mi hanno fatto riflettere e guardo il calcio in un'altra maniera. Quando smetterò, quando sarò a divertirmi con gli amici, parlerò pensando a questi successi e mi godrò tutto quello che ho fatto. Dybala? Ha fatto una buona stagione fino a gennaio. Sono contento delle sue prestazioni. Se c'è Ronaldo hai un giocatore che dà velocità al gioco, mentre Paulo è un uomo di raccordo e costruzione. Con Ronaldo c'è bisogno di un elemento come Mandzukic, che ha caratteristiche ben precise”.

Bruno De Santis

Napoletano, giornalista professionista dal 2006. Il calcio prima di tutto: poco bravo con i piedi, un po' di più (si spera) con la penna.

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