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Porto-Roma, Di Francesco: “Giocheremo col 4-3-3. Il mio futuro domani non conta”

Il tecnico della Roma interviene in conferenza stampa alla vigilia del match con i portoghesi

PORTO ROMA DI FRANCESCO CONFERENZA / Roma di scena a Porto con in palio i quarti di finale di Champions: il 2-1 dell'andata rende favoriti i giallorossi, che possono strappare il pass anche con un pareggio. Dopo il durissimo ko nel derby con la Lazio, la qualificazione sarà fondamentale per il momento del gruppo romanista e per il futuro del tecnico Di Francesco, che interverrà in conferenza stampa dal Do Dragao alle 19:15 insieme a Diego Perotti.

Di Francesco, prima della conferenza, ha rilasciato alcune dichiarazioni anche a Sky: “Non abbiamo avuto continuità in tutta la stagione, nel derby, nel secondo tempo, sembrava potessimo reagire ma il 2-0 ci ha tagliato le gambe. Cambio di modulo a Porto? No, l'idea iniziale è utilizzare un 4-3-3. Futuro? Normale che i risultati condizionino il percorso di un allenatore. Oggi davanti a tutto dobbiamo mettere la Roma, che è la cosa più importante, e passare il turno”. 

Anche Diego Perotti ha parlato ai microfoni dell'emittente satellitare: “Siamo al 100% col mister, ma dobbiamo dimostrarlo in campo. Non bastano le chiacchiere, bisogna scendere in campo e vincere. Sono convinto che daremo una buona risposta”. 

Di Francesco sul momento: “Sarà una partita lunga, loro hanno un gol da recuperare e noi dovremo essere bravi innanzitutto a difenderlo. Sarà fondamentale la fase difensiva, il resto verrà da sè”. 

Di Francesco sulla formazione: “Oggi non dirò chi gioca, voglio decidere alla fine: non lo sanno nemmeno i giocatori. Voglio guardarli in faccia fino alla fine, sapere chi è pronto per questa grande battaglia”. 

Perotti sulla gara: “Non possiamo pensare a difenderci ed al risultato dell'andata, dobbiamo fare la nostra gara a tutti i livelli. Se riusciamo a fare un gol o due per loro diventa tutto più complicato”. 

Perotti sui precedenti col Porto: “Ricordo la sfida del 2011 col Siviglia, loro avevano Falcao ed erano fortissimi, noi riuscimmo a vincere qui 1-0, ma perdemmo in casa 2-1. Il Porto in casa, con i suoi tifosi, diventa fortissimo, ma avremo il piccolo vantaggio dell'andata e cercheremo di utilizzarlo. Raggiungere i quarti sarebbe straordinario e vogliamo farlo ancora”. 

Di Francesco sulle difficoltà: “Da quando mi sono seduto su questa panchina ci sono stati momenti difficili, fa parte del lavoro. Voglio ricordare a tutti, però, che l'interesse del romanista è che domani la Roma passi, al di là di chi sarà il suo allenatore. Il pensiero non va a me stesso, ma alla qualificazione. E domani non gioco io, non è la mia partita, questa cosa mi dà fastidio. Certi discorsi fanno parte di questo mestiere, me li tengo e li metto da parte. Essere supportato per un allenatore è fondamentale, essere sopportato no. Domani mi auguro che i ragazzi facciano una prestazione di altissimo livello, che ricordi quelle dell'anno scorso in Champions”. 

Di Francesco sulle scelte: “Sbagliato pensare ai singoli dopo il derby, non bisogna pensare a una bocciatura per chi resterà fuori. Ci sono tanti fattori dietro una scelta: tattici, fisici ma anche psicologici. A volte fa la differenza anche la voglia di rivalsa”. 

Perotti sugli infortuni: “Spero di tornare ad essere decisivo, è stata veramente dura per me quest'anno, sono stato sfortunato”.

Di Francesco sulla possibile presenza di Paulo Sousa alla gara: “Non troverei inopportuna la sua presenza. Un conto è fare certe dichiarazioni, altro è andare a vedere qualche partita, cosa che fa parte del nostro lavoro. Perchè, c'è?”. 

Perotti sugli obiettivi: “A volte siamo stati poco costanti, non è una novità. Dobbiamo migliorare su quest'aspetto, essere più concreti. Stando fuori per infortunio, non potevo dare una mano ed è stata dura. Ritrovare la condizione a quest'età non è facile, non è come quando avevo 20 anni, ma domani abbiamo la possibilità di raggiungere un obiettivo importante, mentre in campionato siamo ancora a 3 punti dall'Inter, possiamo fare una grande stagione”.

Mirko Calemme

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