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Inter-Frosinone, Spalletti ‘corregge’ Camoranesi poi: “Che garra Martinez”

Le parole dell’allenatore nel post gara

INTER FROSINONE SPALLETTI / L'Inter riparte con una vittoria dopo la sconfitta contro l'Atalanta e la pausa del campionato. I nerazzurri battono 3-0 il Frosinone a nel post gara Spalletti dichiara a 'Dazn': “Reazione importante, c'era il rischio di portarsi dietro quello che è sucesso prima. La squadra ha fatto bene, è stata frizzante, ha giocato un buon calcio, avendo pazienza. Di calma ne chiedo poco, chiedo di non mettere in discussione tutti i palloni. Quando forzi le giocate, se la perdi troppe volte poi gli avversari ti costringono a fare cento metri e non ti permettono di posizionarti nella loro metà campo”. 

GIOCATORE DA SOGNO – “Non ho detto così (a Camoranesi). Ho detto una delle più belle del reame e posizionarsi tra le squadre più importanti di Europa. Eliminare i blackout che ci succedono, poi le partite possono pure succedere. Siamo una squadra che ogni tanto sceglie male e su questo dobbiamo maturare ancora”.

TIFOSI – “Non si tratta di chi abbiamo davanti: ai tifosi interessa stare al fianco dell'Inter, i calciatori dell'Inter. Noi dobbiamo fare altrettanto, loro ci insegnano qual è il comportamento: sempre lì, sempre presenti”.  

Successivamente a 'Sky' Spalletti ha aggiunto: “Keita è stato nella partita ed è quello che mi interessa di più. Il fatto di poter dare sempre una mano sia nel possesso che nell'andare a fare male è positivo. Ha avuto un momento di pausa, il momento di riposo e si perde metri dalla squadra e questo diventa un peso superiore da sopportare per i compagni”. 

MARTINEZ– “Mi è piaciuto il tenere palla addosso e la garra che ha, questo carattere che ha, il non dartela mai vinta perché lui la lotta fino all'ultima doccia di sudore”. 

ROSA – “Joao Mario ha fatto vedere che è stato recuperato in piede. Nainggolan non ha sentito dolore ed è importante. E' vero che Keita l'ho fatto giocare meno di quanto meritava, però se ne esce da squadra non con i singoli. Se ne esce se siamo Inter perché dobbiamo fare forza sul collettivo”. 

Bruno De Santis

Napoletano, giornalista professionista dal 2006. Il calcio prima di tutto: poco bravo con i piedi, un po' di più (si spera) con la penna.

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