LEGA SERIE A MICCICHÈ / Il calcio italiano è pronto a ripartite dopo le recenti delusioni di campo e non solo. Intervistato ai microfoni di 'Sky Sport', il presidente della Lega Serie A Gaetano Miccichè ha fatto il punto tra presente e futuro del nostro movimento, a partire dall'elezione del nuovo presidente della FIGC Gabriele Gravina: “Io ho rappresentato i miei 20 azionisti con un ragionamento di grande pragmatismo. Veniamo da un periodo di commissariamento e quando è così vuol dire che c'è qualcosa che non va bene, significa che ci sono stati dei difetti insormontabili che non si sono riusciti a modificare. L'idea di dividersi ancora sarebbe stato il peggior segnale che potessimo dare. C'era una candidatura di piena autorevolezza e di leadership rappresentata da Gabriele Gravina e che già aveva una maggioranza qualificata. Io ho chiesto all’assemblea di appoggiare Gravina e di non ricercare alternative che probabilmente avrebbero creato ulteriori spaccature in un momento difficile. Ma solo dopo aver verificato che le idee di Gravina fossero quelle della Serie A: nessun ius primae noctis, nessun diritto di autorevolezza della Serie A, però noi rappresentiamo il calcio per la storia, dei club, dei presidenti, dei giocatori e degli allenatori. Il mondo della Serie A merita un rispetto che, nella considerazione dell’interesse generale, senza prepotenze, spero che con Gravina riusciremo ad avere”. Sulla nomina di un nuovo amministratore delegato: “Dobbiamo assolutamente attivarci e trovare la figura dell’AD. Per dare un’organizzazione dell’azienda più moderna, efficiente e più vocata allo sviluppo e all’internazionalizzazione. Se l’assemblea mi segue, spero nel giro di 15-20 giorni di poter individuare il nome giusto. Ma deve essere una persona che abbia l’ampio consenso”.
Miccichè ha poi fissato gli obiettivi del suo mandato: “Vogliamo promuovere sempre di più il nostro prodotto, il nostro sport a livello internazionale, aggiungendo accanto ad ogni squadra anche il valore indiscutibile delle nostre città, delle zone. La Serie A deve far sì di attirare sempre più sponsor e investitori di qualità”. Un commento, poi, sull'inchiesta di 'Report': “La delinquenza organizzata è un dramma in tutti i paesi, non solo in Italia. Ed è un dramma e non solo per lo sport. Tutti noi dobbiamo fare qualcosa, partendo dalla magistratura, dalla polizia e dagli organi di Governo. Per limitare eventuali ipotesi come quelle descritte, non userei la parola ricatto, ma userei eventuali forme di condizionamento. Stiamo lavorando per attuare una specie di 231 (la legge che regola il sistema punitivo delle persone giuridiche, ndr) dello sport. Nel momento in cui si rispettano alcune regole di comportamento, di sicurezza, di ordine all’interno dello stadio, si limitano le responsabilità oggettive dei club”. L'obiettivo è quello di superare la legge della responsabilità oggettiva: “Le società devono essere responsabili di ciò di cui loro sono artefici nel bene e nel male, e non possono essere considerate responsabili. Ripeto, dietro ogni società c’è un’organizzazione, c’è un sistema economico, spesso ci sono paesi o città, tifosi, e indotti importanti, quindi bisogna far sì che le società si sentano responsabili solamente di ciò di cui operano, non di cose che poi gli vengono imputate per responsabilità altrui”.
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