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Pallone d’Oro, ESCLUSIVO Felici: “Le accuse di stupro possono penalizzare Ronaldo. Ecco i favoriti”

Il corrispondente per l’Italia di France Football sull’edizione 2018 del premio

PALLONE D'ORO FELICI / Ed ecco i magnifici 30. È ufficiale da lunedì la lista dei candidati alla vittoria del Pallone d'Oro, dal 2016 tornato esclusiva dell'autorevole 'France Football'. Cristiano Ronaldo e Mario Mandzukic gli unici rappresentanti della Serie A in gara, mentre spiccano Cutrone, Donnarumma e Kluivert nel nuovo premio Kopa destinato ai migliori Under 21 introdotto quest'anno insieme al premio di miglior calciatrice che porta sul palcoscenico principale anche il calcio femminile. Calciomercato.it ha parlato di questo ed altri temi con Antonio Felici, storico corrispondente dall'Italia per 'France Football'. 

Sarà in ogni caso un'edizione storica vista l'introduzione di questi due nuovi premi.
“Per il calcio femminile l'istituzione di questo premio va incontro ad un'esigenza sia a livello di grandi organizzazioni internazionali che di singole federazioni nazionali. Diciamo che è da una parte il riconoscimento dell'importanza a livello internazionale che ha avuto negli ultimi anni il calcio femminile e dall'altro si spera anche di contribuire allo sviluppo ulteriore del movimento. Il trofeo Under 21 va invece a coprire un po' un vuoto, perché da tanti anni non esisteva un premio di grande prestigio internazionale dedicato a loro. Personalmente mi fa molto piacere che abbiano deciso di istituire questo premio perché è anche giusto dare un riconoscimento ai giovani che si sono messi in luce. Al di là di chi vincerà, e mi sembra difficile che non sia Mbappé, è interessante vedere anche i piazzamenti. Candidare questi giovani significa anche responsabilizzarli da un certo punto di vista”.

Ci sono anche gli italiani Cutrone e Donnarumma. Un bel segnale per il calcio italiano.
“È importante che ci siano e ce ne vorrebbero di più. Donnarumma non è una grandissima novità come lo è invece Cutrone, che non è uno che colpisce in maniera particolare per capacità tecniche, ma impressiona invece per la caparbietà, la rabbia, la fame che mostra tutte le volte che entra in campo. E per un giovane è fondamentale questa cosa qui. È un bel segnale anche la candidatura del romanista Kluivert. Il fatto che le squadre italiane vadano a prendere dei giovani da formare e poi lanciare sul palcoscenico internazionale, anche quello è sicuramente positivo. Posso solo augurarmi che in questi elenchi nei prossimi anni ci siano più giocatori convocabili dall'Italia, perché la Nazionale di questi tempi è veramente povera e avrebbe bisogno di un innesto di sangue fresco e di talento per tornare ai livelli che ci competono”.

Può essere Chiesa uno dei nostri candidati per il prossimo futuro?
“Assolutamente sì, anche perché a parere praticamente unanime Chiesa è il ragazzo giovane più talentuoso e più considerato che abbiamo. Quindi assolutamente sì, ma ricordiamoci sempre che questi premi sono internazionali e quindi il palcoscenico internazionale è fondamentale. È importante che questi ragazzi si affermino, trovino spazio, ma soprattutto che riescano a farlo nelle squadre italiane che fanno le coppe, preferibilmente la Champions. Quindi Chiesa senz'altro, mi auguro di vederlo il prima possibile disputare una Champions”.

Quest'anno ci sono meno calciatori spagnoli e nessun tedesco in lizza per il Pallone d'Oro.
“In passato ci sono state spesso esclusioni eccellenti, quest'anno se consideriamo quello che è successo nella Champions, nei Mondiali eccetera, se ci sono tra gli esclusi dei nomi eccellenti sono comunque calciatori che hanno giocato con delle squadre di club o nazionali che magari hanno fallito. La Spagna ai Mondiali ha fallito miseramente, ci sono anche meno giocatori del Barcellona del solito, e queste sono invece squadre che normalmente piazzano 5-6 candidati. Qualche esclusione eccellente c'è dal punto di vista della forza dei giocatori, dunque, ma giustificate dal fatto che magari le squadre dove giocano non hanno ottenuto risultati importanti”.

La Serie A è rappresentata invece soltanto da due calciatori della Juventus: Cristiano Ronaldo e Mandzukic.

“Starei sempre attento a fare una distinzione, perché ricordiamoci che il premio viene assegnato per quello che è stato fatto nella stagione scorsa e l'inizio della stagione in corso ha una piccola incidenza, veramente minima. Il candidato vero della Juventus è Mandzukic, Ronaldo se è candidato è perché ha vinto la Champions con il Real Madrid. Questo distinguo mi permette di dire una cosa sugli ex romanisti. Perché lo stesso Alisson non è candidato per quello che ha fatto col Liverpool, ma per quello che ha fatto con la Roma nella passata stagione. Se si unisce questo elemento anche alla candidatura di Salah, per esempio, i tifosi romanisti possono essere soddisfatti da un lato, perché hanno due ex giocatori candidati al Pallone d'Oro, ma al tempo stesso anche rammaricati perché due giocatori così considerati a livello internazionale alla fine non giocano più a Roma e questa non è una buona notizia per la Roma né per il calcio italiano”.

È l'anno della svolta e dell'interruzione del dominio Messi-Ronaldo?
“Secondo me sì. Non sono assolutamente in grado di fornire un'anticipazione, per cui esprimo un mio parere ed una mia sensazione personale. Dunque credo che sia l'occasione giusta e penso che sia anche arrivato il momento di interrompere questo duopolio. Indubbiamente Messi, per quello che è successo nella passata stagione, è abbastanza difficile che possa aspirare a vincere quest'anno. Avrebbe invece i numeri per vincere ancora una volta Cristiano Ronaldo, perché comunque ha sollevato ancora la Champions e lo ha fatto da protagonista, poi ricordiamoci il gol in rovesciata sul campo della Juventus che è rimasto nella memoria di tanti. Non ha fatto niente di eccezionale durante il Mondiale, ma non è stato neanche disastroso come è capitato invece a Messi e l'Argentina. Per cui ci sono dei motivi per ritenere che Cristiano Ronaldo possa dire la sua. La mia esperienza, comunque, mi dice che nell'anno del Mondiale è l'esito dello stesso a determinare una parte importante dei giochi. E di questo Mondiale, in particolare della finale, abbiamo giocatori molto credibili candidati alla vittoria del Pallone d'Oro. Chiaramente Modric, che in questo momento si dimostra sicuramente il centrocampista più forte in circolazione quasi per distacco, e non dobbiamo sottovalutare la tentazione di premiare chi vince il Mondiale, quindi penso a Mbappé ma anche a Griezmann. Quindi credo che si riproporrà il tema della finale del Mondiale, con Francia e Croazia. Personalmente, se dovessi essere io a votare, darei il premio Modric.”

Messi e Ronaldo: dal dominio di un decennio a… entrambi fuori dal podio?
“Potrebbe anche accadere, anche se non ne sono sicuro al 100%. Uno dei due rimarrà fuori senz'altro, questa è la mia impressione. Poi aggiungo con estremo rammarico, perché è il mio calciatore preferito: mi dispiace per questo caso di violenze che sta coinvolgendo Cristiano Ronaldo ed il timore è che tutta questa eco possa anche condizionare il voto nei suoi confronti. Non sottovaluterei questo aspetto nel pesare le probabilità di vincita di uno rispetto all'altro. In ogni caso credo che quest'anno avremo un vincitore alternativo e io aggiungerei finalmente, perché Messi-Ronaldo ha anche un po' annoiato probabilmente (sorride, ndr)”.

C'è chi sostiene che l'addio al Real Madrid abbia fatto perdere 'protezione' a Cristiano Ronaldo e questo starebbe incidendo anche nelle votazioni per i più importanti premi individuali. Che ne pensa?
“Posso essere d'accordo nel senso dell'interpretazione in chiave marketing della vicenda. Spiego. Il Real Madrid è il club più importante del mondo per la bacheca, la popolarità, i milioni di tifosi in tutto il mondo, il merchandising. Quindi è chiaro che se sei al Real Madrid, non puoi avere una visibilità superiore a quella che ti dà questa società. La Juventus è un club top nella maniera più assoluta, soprattutto negli ultimi anni. Però non può ancora vantare questo tipo di impatto che ha un club come il Real Madrid, quindi qualcosa Ronaldo può aver perso da questo punto di vista. Poi se perdi qualcosa a livello di marketing e di platea alla quale ti rivolgi, può anche succedere che chi debba giudicarti sia indotto a darti un pochino meno di attenzione. Però io conosco molto bene tantissimi dei giurati che esprimono la loro preferenza per il Pallone d'Oro e posso garantire sul fatto che siano tutti dei grandi esperti di calcio internazionale, professionisti seri, e non è gente che si fa influenzare più di tanto. Credo dunque che più che il passaggio dal Real alla Juventus in se stesso, possa essere questa vicenda delle accuse di violenza a condizionare, perché poi è un tema talmente delicato, che scatena tante di quelle sensibilità. Ci sta che qualcuno possa essere indotto a penalizzarlo anche inconsciamente per questa vicenda. Per il resto non mi aspetto sul Pallone d'Oro un impatto particolare rispetto al passaggio dal Real Madrid alla Juventus. Semmai il discorso da fare è un altro. Per esempio trovo singolare che Ronaldo, mai espulso nella sua lunga carriera in Champions col Real Madrid, improvvisamente subisca un cartellino rosso abbastanza ridicolo alla prima uscita in Champions con la Juventus. Ecco, questo magari mi fa pensare un po' di più. Però per il resto, la differenza tra Real e Juventus c'è, ma che io la confinerei solo sul piano del marketing”.

Lorenzo Polimanti

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